Quando raccontavo la meta delle mie vacanze estive d’arrampicata, ai colleghi di lavoro o agli amici climber, la risposta che mi arrivava era sempre: “ma si arrampica in Lussemburgo???“. La stessa cosa ce la siamo chieste anche io e la mia amica Barbara, quando il 16 agosto, verso sera abbiamo parcheggiato davanti a un bel bosco, che secondo le nostre informazioni doveva ospitare la falesia di Berdorf, ma che a prima vista era tutta pianura. Ci siamo addentrate nel bosco, curiose, e dopo circa 200 metri abbiamo trovato una scala che portava verso il basso; dopo un corridoio di rocce molto vicine, ad un tratto ci siamo trovate alla base della falesia. Massi di roccia arenaria alti circa 35 metri, scalata su tacche svase e vie spesso boulderose con pochi movimenti chiave, questo era quello che ci avevano raccontato i Locals, e quello che adesso riuscivamo a vedere sotto la refrigerante coltre di alberi. Con questa prospettiva siamo tornate al furgone per prepararci un bel piatto di pasta.
Il giorno dopo siamo partite, cariche ma anche con tanto rispetto verso questa roccia sconosciuta e verso uno stile di scalata tutto nuovo. Su “voleur de spit”, un 7a abbastanza atipico per quel posto, perché molto strapiombante, con prese buone, ci siamo sentite a nostro agio, e sono anche riuscita a flashare “Däiwel”, un 7b/b+ boulderoso con piccole tacche iniziali e svasi in uscita.
Ma le delusioni attese e temute sono arrivate il secondo e terzo giorno, dove ci siamo buttate sulle vie “tipiche”, ovvero di placca, con movimenti dinamici o scalata a spalmo. Per fortuna il quarto giorno un Local ci ha spiegato diversi trucchi su uno dei grandi classici della falesia, “Bobby Brown”, 7c, con un movimento lungo in partenza da risolvere con un aggancio della punta del piede, e un’uscita tecnica su un bellissimo spigolo, e così sia Barbara che io l’abbiamo chiuso il giorno seguente. Motivata da questo tiro, mi sono guardata “Hermann Buhl”, un 8a+ altrettanto famoso con due movimenti dinamici.
Il primo sono riuscita a farlo, mentre sul secondo ho deciso di usare un altro metodo rispetto a quello consigliato, prendendo una piccola lametta rovescia. L’ultimo giorno della vacanza ho provato a chiuderla ma purtroppo la stanchezza era troppa ed ha prevalso. Devo dire che sono rimasta stupita della falesia, che offre diverse vie veramente belle con tutti i gradi, dal 5c all’8b, con temperature decisamente più basse che dalle nostre parti ed all’ombra di un bel bosco; è sicuramente una buona meta per una scalata estiva.
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