Questo post è un arrivederci a presto, amici.
Giovedì 31 marzo, fra tre giorni, parto per il Sud del Marocco alla volta della Marathon des Sables.
Sarà la mia 16^ partecipazione a questa gara affascinante, che si corre su un totale di circa 250 km in sei tappe.
Qualche settimana fa, alla festa del GS Roata Chiusani, la mia società sportiva, c’è stato un momento di presentazione della competizione, alla quale parteciperò in squadra con il mio compagno di gruppo sportivo Lorenzo Trinchieri e con due giordani: G. Alaqra Salameh e Mohammed Alswaiti. Sono tutti atleti molto forti, in particolare Salameh è arrivato secondo alla scorsa edizione della gara, quindi ci sono buone prospettive di fare un buon lavoro.
Il mio ruolo, me ne rendo conto sempre di più gara dopo gara, non è più tanto quello di uomo di punta della squadra ma piuttosto di regista, di riferimento per i compagni più giovani e meno esperti ai quali dare una mano, per quanto possibile. Mi secca ammetterlo, ma mi sento un po’ in declino accidenti! Ma questa sensazione è compensata dal rispetto, dall’amicizia e dall’affetto che si è creato negli anni con gli atleti con cui corro e mi confronto.
Per esempio, la squadra con i giordani ha origine dal fatto che dal 2000 al 2003 ho corso la Desert cup, gara di 168 km che si correva in Giordania: l’ho vinta per tre volte di fila e per me la popolarità in quel paese è salita alle stelle, consentendomi di intessere relazioni che durano tuttora e che hanno portato alla creazione di questa squadra mista, che abbiamo chiamato Aramex Scotta Roata Chiusani.
Veniamo alla gara: come sa chi la conosce, la sua particolarità sta nella assoluta autosufficienza alimentare dei partecipanti; l’organizzazione fornisce una tenda berbera per ripararci dal sole e dal vento e l’acqua, 9 litri al giorno per ciascuno. Al resto, ci dobbiamo pensare noi e ce lo dobbiamo portare sulle spalle, con uno zaino che deve pesare, ai controlli di gara, almeno 6,5 kg! Oltre alle dotazioni non alimentari obbligatorie (un kit di sicurezza e il sacco a pelo), ognuno sceglie cosa portare per rifocillarsi, con un minimo di 14.000 calorie: io ne porto circa 18.000, per un peso di circa 5kg e non mi faccio mai mancare, oltre agli alimenti più specifici per gli sportivi, anche un bel chiletto del nostro italianissimo Parmigiano, calorico, nutriente e soprattutto buono!
Per il resto sarà corsa, corsa, corsa: sei tappe in sette giorni con una lunghezza variabile dai 15/20 agli 80/85 km per il totale finale di 250 km. Fare bene non sarà facile: ci sono circa 900 iscritti provenienti da 42 nazioni e al via si presentano da favorite le due squadre marocchine, una delle quali è guidata da Mohammed Ahansal, che ha già vinto parecchie edizioni.
Loro “giocano in casa”, ma noi daremo battaglia, cercando di fare del nostro meglio!
Arrivederci al mio ritorno dal Marocco.
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