…questo era “piccolo Asgard”… lo diedero per spacciato.
…ha superato fame e sete, insolazioni, lontananza, freddo, l’ultima alluvione. Ed eccolo qui… oramai lo chiamo Asgard… Quando stava per perdere la chioma, rinsecchito nonostante non fosse un larice, ha reagito, uniformemente e ha aspettato ad autopotarsi. Non ha girato i rami ma ha rilanciato lo stesso dominante rimanendo a fusto centrale.
…è semplicemente un mito. Un amico fiero, che non si piega, non si spezza, viene a patti con i problemi ma si rialza.
…un vero esempio.
Nel mio piccolo cerco di essere anche io così forte. Ho dormito 3 ore, ne ho lavorate 7 e siamo solo alle 14…
Fra poco riunione per 5 nuovi libri, e mentre aspetto 300 flessioni.
Il progenitore di Asgard, 10000 anni fa era già evoluto, era già così.
Ci sto provando… tento di evolvermi anche io. Non sono autotrofo, e non massacro solo piante.
Cerco di emularne una, all’apice della sua evoluzione.
Armonia: si può fare, è lì davanti.