Con i suoi 8.125 metri, situata in Pakistan, il Nanga Parbat è la nona montagna più alta della Terra, e con un rapporto tra vittime ed ascensioni tentate intorno al 28%, è il secondo ottomila (dopo l’Annapurna) per indice di mortalità.
Dopo la spedizione con Denis Urubko, tentata e fallita nel 2011-12, Simone Moro ora ci riprova lungo una nuova via: tenterà la prima invernale del Nanga Parbat, finora mai riuscita a nessuno nonostante 16 tentativi negli ultimi trent’anni, con David Goettler, lungo la via Schell sul versante sud Rupal (vedi foto); ad accompagnarli, in veste di reporter e story teller, anche Emilio Previtali.
Abbiamo raggiunto Simone con un’intervista telefonica quest’oggi, mentre si stava recando all’aereoporto di Malpensa per partire alla volta di Islamabad.
La solita chiacchierata energica e disincantata, questa con Simone Moro, nella quale non dà più del 15% delle possibilità di riuscita a questo ennesimo tentativo, ma anche l’occasione per prendersi il merito di aver rilanciato negli anni 2000 l’alpinismo invernale in Himalaya, dopo aver lui stesso messo a segno una trilogia di prime ascensioni invernali che hanno ridefinito i riferimenti in questo ambito: lo Shisha Pangma nel 2005, il Makalu nel 2009, il Gasherbrum II nel 2011.
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Intervista di Andrea Bianchi – Mountainblog
Tags: David Goettler, Emilio Previtali, Himalaya, Nanga Parbat, prima invernale, Simone Moro