Quanti sono i rifugi e bivacchi delle Alpi? Ben più di un migliaio. O probabilmente ben più del doppio.
Ma in realtà, che cos’è un rifugio alpino? Se, di getto, quasi tutti diremmo che è una struttura costruita per ospitare gli alpinisti, occorre però intendersi circa l’identità di costoro e, allargando il cerchio, occorre capire che cosa ognuno di noi intenda per alpinismo.
Infatti, il termine «rifugio» è una galassia che comprende sia i cosiddetti «punti d’appoggio» a bassa quota e le strutture servite dal prospiciente e spazioso parcheggio auto, sia i manufatti incustoditi che ricevono la visita, quando va bene, d’una decina d’anime l’anno.
Di fronte a una sostanziale mancanza di pubblicazioni e ricerche sistematiche, il libro “Cantieri d’alta quota” di Luca Gibello, rappresenta il primo organico tentativo di restituire le vicende che hanno portato alla costruzione dei rifugi, analizzando le motivazioni della committenza, le tecniche e i materiali edilizi, le figure dei progettisti, i valori simbolici e politici, gli immaginari collettivi; il tutto inquadrato all’interno degli accadimenti storici generali e delle evoluzioni sociali.
Dal 1750 ai giorni nostri, dai prodromi dell’alpinismo ai modestissimi ripari degli eroici scalatori ottocenteschi, dal fenomeno dei rifugi-osservatorio a quello dei rifugi-albergo, dall’alpinismo e dall’escursionismo di massa fino alle opere recenti che si fanno segno forte nel territorio e rompono con l’immagine della baita. Grazie anche a un ricco apparato iconografico, vengono passati in rassegna circa 190 rifugi e 20 bivacchi in Italia, Francia, Svizzera, Germania, Austria e Slovenia.
Il libro è destinato non solo agli addetti ai lavori ma soprattutto agli appassionati della montagna, affinchè cresca la consapevolezza di un patrimonio che tutti siamo chiamati a rispettare e valorizzare. Per capire che dietro le «pietre» dei rifugi vi sono le storie delle persone che li hanno immaginati e costruiti; operando, con ogni tipo di ristrettezza di mezzi, in ambienti estremi, sempre oltre i 2000-2500 metri di quota, laddove non arrivano strade e funivie e il cantiere è agibile solo nei mesi estivi, quando il meteo lo consente.
In appendice, due approfondimenti di natura storica e progettuale: sui punti d’appoggio legati alla conquista e alle prime salite del Monte Bianco, a firma Pietro Crivellaro; sulle tendenze e problematiche che informano la costruzione dei ricoveri nel XXI secolo, di Roberto Dini.
Prefazione di Enrico Camanni.
Il volume sarà presentato il 22 novembre 2011, alle ore 18, presso la Sala degli Stemmi del Museo Nazionale della Montagna di Torino. Interverranno Enrico Camanni e Roberto Dini.
“CANTIERI D’ALTA QUOTA” di Luca Gibello
Breve storia della costruzione dei rifugi nelle Alpi
Editore: Lineadaria, Biella – 2011
Pagg. 192
Prezzo di copertina: 20,00 euro
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