MENU

28 Novembre 2015

Uncategorized

Carlo: forza, umiltà e passione

Pochi giorni fa, nel profilo facebook di un amico, scorgo una bella foto di una nuova via di roccia al Mongioie… una delle vette più rappresentative delle Alpi Liguri, in territorio Cuneese.

IMG_5439

Due alpinisti, Carlo Giuliberti e Paolo Ramò, senza particolari fanfare, hanno disegnato e liberato questo nuovo splendido viaggio in un novembre come tanti. Si tratta della genesi di una via intelligente e armoniosa, oltre che molto difficile, che diverrà a breve un punto di riferimento per la zona, un target di arrivo per molti.

Non potevo non andare a intervistare i suoi autori. In questa sede, oggi, avviciniamoci a Carlo Giuliberti, il giovane talento della coppia, per poi parlare con Paolo. Nato Savigliano CN il 12 luglio del 1989, Laureato in fisica dei sistemi complessi dal 2014, è a dir poco un grande appassionato di montagna.

alla_base_fine_apertura!

Parlaci del tuo ultimo exploit
Già qualche anno fa Paolo (Ramò) mi aveva detto di aver trovato una linea da aprire al Mongioie ma per una ragione o per l’altra non è mai riuscito a concretizzar l’idea. Il bel tempo di questo novembre ha aperto una finestra di possibilità e appena Paolo mi ha nuovamente accennato la cosa mi ha trovato entusiasta. Non avevo mai aperto una via dal basso e da un po’ di tempo pensavo che prima o poi mi sarebbe piaciuto provare per cui ho colto l’occasione al volo!

Com’è nato il nome della via?
Eh eh! Semplicemente perchè Paolo è un gran chiodatore, ma fa veramente fatica a battezzare i suoi tiri o le sue vie… Una volta finita gli ho chiesto se avesse idee e come sempre non ho avuto risposta. Per cui per scherzo gli ho proposto questo nome…

Descrivici questo itinerario
La via si trova alla Rocca Garba, una delle pareti sud del Mongioie. Inizia percorrendo le prime due lunghezze di Messaggeri dell’Avvenire, aperta da Manlio Motto & co. nel 1994. Quando questa linea piega a destra seguendo un’evidente lama obliqua, noi abbiamo continuato dritto. Il primo tiro della nostra via è il più impegnativo, credo sul 7c, ed è caratterizzato da una scalata diversa rispetto alle tacchette che ci si aspetta dal Mongioie, un po’ più fisica e con tanti appigli verticali. Il secondo è un 7a stupendo, con inizio su bombè a buchi e placca di uscita più facile ma (si, oso dire) stile Wenden. Il terzo è sul 6c: dopo un inizio su un corto strapiombetto si risale un muro via via più delicato. Molto bello ed estetico in quanto percorre una prua stondata. Nell’ultimo tiro la roccia cambia ma è meno brutta di quanto possa sembrare a prima vista: il risultato è un 6b con un inizio intenso e un uscita dolomitica.

Non_chiedere_il_nome2

Come avete proceduto per apertura e chiodatura?
L’apertura è stata fatta dal basso, con cliff e trapano. Nei tratti più difficili la chiodatura è più che sicura anche se mai azzerabile, nei tratti più semplici si allunga un po’. Io ho aperto quasi tutto il primo tiro ad eccezione di due spit a metà. E’ stato il tiro più impegnativo da aprire non solo per la difficoltà ma anche per la conformazione della roccia che non sempre si presta a posizionar un cliff. Paolo ha poi aperto il secondo, io il terzo e Paolo l’ultimo.

Come avete proceduto per la libera?
Siamo tornati la settimana successiva: sapevamo che il tiro impegnativo era il primo. Al primo tentativo sono cascato un cima a causa di una presa rotta, per cui ho dovuto studiare una nuova sequenza e per fortuna son riuscito a liberarlo il tentativo successivo. Anche Paolo ci è andato vicino al suo secondo tentativo, ma ha deciso di non riprovare per andar fino in cima dato che ormai le giornate non sono più lunghissime… Io ho salito da primo il 7a, Paolo il 6c e io il 6b finale.

Carlo2_6c


Da quando vai in montagna? come hai cominciato?

Ho cominciato da piccolo andando in montagna con mio padre che è tutt’ora un alpinista molto attivo. Quando ho scoperto l’arrampicata sportiva me ne sono innamorato e per un po’ scalavo quasi solo in falesia a parte qualche via in estate. Negli anni del liceo ho fatto anche qualche gara a livello nazionale. Con l’università ho poi smesso per dedicarmi solo a quel che più mi piaceva cioè la roccia, sia in falesia sia su vie lunghe.

Quali sono state le tue migliori realizzazioni?
In arrampicata sportiva ho fatto vie fino all’8c lavorato e 8a+ a vista.

Hai già in mente un prossimo progetto?
Sinceramente no. Molte idee ma niente in via di realizzazione… Mi piace cogliere l’occasione del momento!

Vuoi aggiungere qualcosa?
Si! ringrazio i miei sponsor tecnici E9, Wild Climb shoes ed Explore Climbing e Giovanna Avena del Rifugio Mongioie per l’ospitalità!

…e noi aspetteremo su queste pagine i prossimi sogni di pietra!

Christian Roccati
SITOFACEBOOK