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19 Luglio 2012

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"CAROVANA DELLE ALPI 2012" I "voti" di Legambiente all'arco alpino

Sono pronte le bandiere verdi e nere che Legambiente consegnerà da qui a ottobre sull’arco alpino italiano per premiare chi si è adoperato per la valorizzazione e la difesa delle località montane e denunciare situazioni di degrado e cementificazione.

E’ partito il 13 luglio con l’apertura di Festambiente Alpi in Valmasino, il tour della Carovana delle Alpi, la campagna di Legambiente che monitora lo stato di salute delle Alpi. Undici le buone pratiche selezionate quest’anno e undici le bocciature per i danni causati al territorio da amministrazioni e società.

“Le situazioni monitorate mostrano come sia tanto il lavoro da fare per difendere e valorizzare le Alpi, un territorio ricco di storia, di risorse naturali e culturali, dove con scarsa lungimiranza si è cercato di importare il modello di sviluppo della pianura: traffico privato, grandi alberghi, turismo stagionale, grandi impianti invernali – commenta il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza -. Sul versante italiano vivono oltre 4 milioni di abitanti, distribuiti in una costellazione di piccoli centri, ma su questo patrimonio incombe da anni un forte disagio causato dalla crescente rarefazione dei servizi territoriali, che rischia di provocarne la scomparsa. Ma proprio in questi anni la crisi del vecchio modello di sviluppo pone in primo piano la possibilità di uno sviluppo diverso, basato sulla green economy, a misura di chi la montagna la abita 365 giorni all’anno. La sopravvivenza delle comunità alpine è legata al miglioramento della qualità infrastrutturale, materiale e immateriale, soprattutto per quel che riguarda servizi come l’istruzione, la sanità, l’assistenza agli anziani,la banda larga, le proposte culturali e il trasporto pubblico”.

“Per costruire comunità stabili, in equilibrio con il territorio – aggiunge Vanda Bonardo, responsabile Alpi di Legambiente – occorrono forti cambiamenti strutturali. I territori montani, per loro natura, possono diventare felicemente abitabili se le popolazioni riescono a sviluppare le competenze utili per costruire condizioni ambientali competitive: un forte controllo del consumo di suolo, coniugato con attività di prevenzione del dissesto, attenzione alle risorse, in particolare all’acqua, sostegno al recupero edilizio, distribuzione degli insediamenti in modo da poter attivare servizi pubblici efficaci, infrastrutture telematiche. C’è la necessità di costruire posti di lavoro che attraggano l’occupazione giovanile qualificata, dai parchi tecnologici a quelli naturali – e a tutto ciò occorre associare anche un’attenta progettazione degli edifici. La messa in discussione delle Comunità Montane e i tagli agli enti locali e ai servizi, qui più che altrove peseranno sulle comunità. Per questo occorrerebbe ripensare a forme di contributi specifici utili a tamponare le ulteriori fragilità che si verificheranno”.

Delle 11 bandiere nere che vanno ai “pirati” delle Alpi, ben 3 sono assegnate in Piemonte, 2 in Veneto, 2 in Lombardia, una rispettivamente a Friuli Venezia Giulia, Trentino, Valle d’Aosta e Liguria. Le vicende selezionate evidenziano una visione distorta della valorizzazione turistica, che favorisce la speculazione, a fronte di un’assenza di politiche di tutela.

Dalle Alpi non arrivano, però, solo brutte notizie. Altrettante bandiere verdi sono state selezionate per premiare progetti che mettono in campo politiche virtuose. Alla Lombardia vanno 4 riconoscimenti, 2 al Piemonte mentre Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino e Valle d’Aosta ne prendono uno a testa. In questi casi, amministratori e cittadini hanno saputo incrociare il desiderio di sviluppo sociale e civile con la conservazione degli ambienti naturali più preziosi. Una bandiera verde va anche ai cittadini della Confederazione Svizzera che con il referendum di marzo scorso hanno scelto di mettere un freno alla costruzione di seconde case.

Le bandiere nere e verdi della “Carovana delle Alpi 2012” di Legambiente

Info: www.legambiente.it

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