Mostra “Chamonix 1924“
Capita spesso, che il Museo Nazionale della Montagna di Torino si imbatta in veri tesori, rimasti per tanto tempo sconosciuti ed inediti. Come è avvenuto con la scoperta dell’importante fondo di fotografie realizzate da Guy Chautemps durante i primi Giochi olimpici invernali di Chamonix-Mont-Blanc, nel 1924.
L’autore, fratello di Camille Chautemps, ministro francese in carica in quegli anni, sebbene fosse un semplice spettatore e non il fotografo ufficiale, fece un approfondito reportage della manifestazione; con tutte le pecche, le ingenuità e le cadute di qualità del non professionista.
Anche se l’acquisizione risale ormai ad alcuni anni fa, dopo i consueti interventi conservativi, tutti gli scatti di Chautemps vengono presentati in questo fine 2013, avvicinamento ai prossimi Giochi olimpici invernali di Sochi 2014, come approfondimento storico sulla prima edizione di Chamonix-Mont-Blanc. D’altra parte anche l’olimpismo invernale appartiene all’istituzione torinese: il Museo Olimpico di Torino 2006, per scelta della Città di Torino e della Regione Piemonte, è un settore del Museomontagna.
I Giochi olimpici invernali del 1924
La nascita dei Giochi olimpici invernali nel 1924 è stato un caso senza precedenti nella storia dello sport, in quanto non ebbe, a differenza di quanto avvenuto con i Giochi estivi, ispirati alla Grecia antica, nessun evento storico analogo a cui riferirsi. All’inizio del 1900 gli sport invernali, che prima di allora si limitavano al pattinaggio e allo slittino praticati nell’Europa centrale, si arricchirono di molte discipline provenienti dalla Scandinavia, che si diffusero velocemente sulle Alpi e trovarono Chamonix come prima vetrina olimpica. Seppure con una grande evoluzione successiva nella scelta degli sport e dei siti, la matrice iniziale che seppe associare lo sport agonistico, il turismo e l’attaccamento alla bellezza dell’ambiente, si rivelò lungimirante, decretando il successo continuo dei Giochi invernali e la nascita di un movimento culturale olimpico.
La Mostra
Tutte le stampe fotografiche esposte nella mostra e pubblicate sul consueto Cahier Museomontagna (84 pagg.), sono la riproduzione digitale di una delle due immagini che compongono le stereoscopie originali conservate nella Fototeca del Centro Documentazione del Museo Nazionale della Montagna. In ambito fotografico il termine stereoscopia indica la coppia di immagini negative o positive, monocrome o a colori, realizzate con una fotocamera binoculare, che mediante osservazione tramite un apposito apparecchio (stereoscopio) consentono di avere una percezione tridimensionale del soggetto rappresentato.
Il Fondo è costituito da 64 diapositive su vetro, alla gelatina bromuro d’argento, di formato 106 x 43 mm.
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