Lo sherpa Chhewang (Chewang) Nima, dopo aver scalato per ben 19 volte fino alla cima più alta dell’Everest è stato travolto ed intrappolato in una valanga a 7129 m alle 16.00 di sabato 23 ottobre – dati questi, forniti da Ang Tshering Sherpa del gruppo Asian Trekking. Le operazioni di ricerca sono ancora in azione; un elicottero sorvola l’intera area ed anche la famiglia di Chhewang sta aiutando i soccorritori.
Chhewang Nima stava guidando la Adventure Trip Baruntse Expedition Autumn 2010 sotto la guida dello Sherpa Shangrila Treks(P) ltd. Alcune fonti provenienti dallo Sherpa Shangri-la Treks hanno raccontato che Nima fu travolto mentre si trovava sul versante nord della montagna ed era impegnato nel fissaggio di alcune corde.
Le speranze di trovare in vita Chhewang Nima Sherpa sono veramente poche. L’alpinista 43enne in Nepal è un mito nazionale, perché ha scalato l’Everest 19 volte e si accingeva a uguagliare il record di venti salite detenuto da Apa Sherpa. Oltre a questo, Chhewang Nima Sherpa ha scalato tra gli ottomila 6 volte il Cho Oyu, due il Shishapangma, più 4 volte l’Ama Dablam (un 6.850 metri detto il Cervino himalayano).
Quest’occasione ci permette di fare una semplice ma importante osservazione: al di là di questi tragici eventi è doveroso ricordare che quello dello sherpa è un lavoro sicuramente duro e ad altissimo rischio al quale però, spesso non si da la dovuta importanza. Molti di loro perdono la vita anche per salvare scalatori inesperti che pagano decine di migliaia di euro pur di salire in cima alle vette più ambite, ma la loro scomparsa non viene quasi mai nemmeno citata dagli organi d’informazione occidentali. Una sorta di eroi nell’ombra.
Fonte: explorersweb.com
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