Giovedì 2 e venerdì 3 aprile si terrà a Bolzano, presso l’Accademia Europea (EURAC) una conferenza internazionale dedicata al cambiamento climatico ed alle possibili strategie da adottare per evitarne le dannose conseguenze.
Cosa facciamo per mitigare i cambiamenti climatici? Impacchettiamo i ghiacciai, traffichiamo con certificati di emissioni di CO2, incrementiamo lo sfruttamento dell’energia idroelettrica ecc., ma siamo consapevoli di quali sono gli effetti delle nostre azioni sulla società, l’economia e l’ambiente? A queste domande vuole rispondere il convegno internazionale organizzato in collaborazione dal comune di Bolzano e dalla CIPRA Internazionale.
La città altoatesina è lo scenario adatto per discutere sui provvedimenti necessari per affrontare i cambiamenti climatici: Bolzano è infatti la Città alpina dell’anno 2009 e, in questo arco di tempo, è intenzionata a lanciare un patto per il clima per raggiungere un bilancio CO2 neutrale. E la CIPRA, Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi, vuole sfruttare questa opportunità per presentare i primi risultati del suo progetto sul clima “cc.alps – Cambiamento climatico: pensare al di là del proprio naso”.
I temi chiave della conferenza sono le città a bilancio CO2 neutrale, le regioni energeticamente indipendenti e la pianificazione territoriale quale strumento importante per la protezione del clima e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Il secondo giorno, sei seminari offrono ai partecipanti la possibilità di discutere approfonditamente su questi e altri temi analoghi. Il programma sarà completato da escursioni a tema nell’area di Bolzano. La conferenza si propone di diffondere informazioni aggiornate sull’approccio ai cambiamenti climatici e di favorire lo scambio di esperienze e la messa in rete dei diversi gruppi di attori.
Clicca quì per leggere il programma completo.
Ciao a tutti, come va?
Il cambiamento climatico imperversa, per fermarlo bisognerebbe accatastare miliardi di tonnellate di anidride carbonica sotto forma di legno o cellulosa.
Qualche anno fa Bill Clinton ( presumibilmente il chairman del governo mondiale) aveva promesso un ricco premio, un milione di euro, a chi avesse trovato un facile metodo per prelevare dall’atmosfera grandi quantità di anidride carbonica.
Vi spiego come, nella maniera che cerco di fare da oltre 20 anni rischiando la vita, subendo minacce di morte tutti i giorni, venendo boicottato, diffamato e perseguitato quotidianamente dagli scagnozzi di Bill Clinton: raccogliendo foglie.
Provo a dirvi il problema completo.
Da una parte bisogna interrompere le emissioni serra utilizzando la Serpentina di Schietti invece di petrolio, carbone, gas, legname.
Poi bisogna riforestare ovunque possibile in particolare le aree desertificate subsahariane, anche coltivando alberi da frutta, perchè il legno è fatto di carbonio, che si ricava dall’anidride carbonica.
Poi infine bisogna utilizzare le foglie di parchi, giardini e boschi per produrre cellulosa invece degli alberi delle foreste.
Le foglie se vengono lasciate marcire nei boschi emettono gas serra. Idem se vengono bruciate negli inceneritori.
Se invece venissero raccolte e lavorate per produrre cellulosa, l’anidride carbonica verrebbe immaganizzata. Possono anche essere utilizzate per produrre cubi e pannelli per edilizia.
E non verrebbero tagliate le foreste per produrre carta igienica, scottex, carta.
Pensate ai parchi e giardini di tutto il mondo, pensate ai boschi, pensate a quanti miliardi di tonnellate di foglie vengono prodotte ogni anno dagli alberi che vengono lasciate marcire o vengono bruciate negli inceneritori.
Secondo i miei calcoli, insieme alla Serpentina e alla riforestazione, con le foglie in 15 anni sarebbe possibile fermare il cambiamento climatico.
Parlatene a tutti, Schietti sa come fermare il cambiamento climatico, Schietti sa come immagazzinare miliardi di tonnellate di anidride carbonica, utilizzando le foglie per produrre cellulosa, ma ogni volta che ne parla cercano di ucciderlo.
Nel 2008 in Val di Vara venne rasa al suolo la mia foresta con cui cercavo di dimostrare pubblicamente con servizi giornalistici quotidiani in internet che si poteva diventare ricchi, salvare le foreste e fermare il cambiamento climatico pulendo i boschi, raccogliendo foglie, ricci di castagne, pigne e tagliando alberi morti.
Ogni volta che spiego che la soluzione al cambiamento climatico sono le foglie comincia a squillare il telefono di casa mia e subisco minacce di ogni genere, per favore aiutatemi.
Grazie dell’attenzione, in attesa della Serpentina di Schietti, della cellulosa ricavata dalle foglie, la parola a Dio e alla prossima catastrofe generata dal cambiamento climatico, ogni volta sempre peggiore.
Domenico Schietti
http://domenico-schietti.blogspot.com/