LA COSTRUZIONE DELLE ALPI: IL NUOVO LIBRO DI ANTONIO DE ROSSI
È in libreria da pochi giorni un libro che riscrive la storia delle Alpi occidentali. Non solo le montagne del Piemonte e della Valle d’Aosta, ma anche quelle della Savoia e del Delfinato, dell’Oberland bernese e dell’Engadina. Un libro che ricostruisce, nell’arco di tempo compreso tra la fine del ‘700 e la Belle Époque, la scoperta e la conoscenza scientifica delle Alpi, l’avvio del turismo, l’infrastrutturazione delle montagne, la diffusione di alberghi e ferrovie panoramiche, fino alla cesura determinata dalla Grande Guerra.
Perché “La costruzione delle Alpi” (Donzelli editore) dovrebbe interessare abitanti e appassionati della montagna piemontesi e valdostani? Innanzitutto perché riscrive le vicende moderne di luoghi come la Valle d’Aosta e il Lago Maggiore, le valli di Susa e di Lanzo, le Valli valdesi e del Biellese mettendole a confronto con quelle delle montagne svizzere e francesi. L’esito di questa operazione è per molti versi sorprendente: le vallate del Piemonte e della Valle d’Aosta vengono restituite a una dimensione internazionale, fatta di scoperte e innovazioni (si pensi al traforo ferroviario del Fréjus o all’avvio del turismo sul Lago Maggiore e nelle valli di Lanzo), a scapito di resoconti storici tutti concentrati su una ricostruzione di “un bel tempo che fu” sovente mai esistito.
L’autore del libro è Antonio De Rossi, architetto e direttore del Centro di ricerca “Istituto di architettura montana” del Politecnico di Torino, figura molto attiva nei progetti di rivitalizzazione delle vallate alpine. Ma il volume, arricchito da bellissime immagini e fotografie storiche, contiene molte altre cose. “Innanzitutto – spiega De Rossi – dimostra come la storia della trasformazione moderna delle Alpi sia anche e soprattutto una vicenda, nel dialogo-scontro tra montagne e città, di costruzione di immaginari, di rappresentazioni, di narrazioni. Le montagne vengono trasformate seguendo gli immaginari degli abitanti delle città. Per quanto paradossale possa a prima vista sembrare, le Alpi, così come oggi noi le conosciamo e le percepiamo, non sono infatti sempre esistite. Esse sono state “costruite” attraverso un duplice processo: quello della trasformazione del territorio alpino, della materiale immissione e implementazione, in quel contesto, di progettualità e manufatti umani; e quello della conoscenza scientifica e artistica, della costruzione di un immaginario, di una rappresentazione e messa in scena delle montagne”.
Una storia fisica quindi, ma anche una ricostruzione dei differenti modi di guardare e di concettualizzare la montagna che hanno guidato la mutazione e il progetto dello spazio alpino nell’arco di un secolo e mezzo. Una storia culturale e delle idee che necessariamente si colloca a cavallo di molteplici terreni disciplinari: paesaggio e teorie estetiche, turismo e alpinismo, storia dell’architettura e delle infrastrutture, arte e letteratura, storia degli insediamenti, geologia e glaciologia, medicina, storia economica e sociale.
Una storia importante soprattutto perché ci permette di osservare e comprendere il passato, al fine di pensare e costruire con maggiore consapevolezza e responsabilità il futuro della montagna. Una cosa certamente prioritaria per le Alpi occidentalidel prossimo futuro.
LA COSTRUZIONE DELLE ALPI
Metamorfosi e immaginari del Pittoresco alpino. 1773-1914
Autore: Antonio Rossi
Editore: Donzelli editore – Roma, 2014
Pagine: 424; volume rilegato
Prezzo di copertina: 38.00 €
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