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21 Dicembre 2011

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CROLLA PARTE DELLA PARETE EST DEL SASS MAOR Manolo vi tracciò la "Supermatita"

Un consistente cuneo roccioso si eè staccato dalla base del Sass Maor, nel gruppo delle Pale di San Martino, nelle Dolomiti trentine. Il distacco si e’ verificato due giorni fa, ma solo ieri – a causa del maltempo che imperversava in zona al momento della frana – ci si è potuti effettivamente rendere conto delle dimensioni dello smottamento.

”In verita”’ – spiega Giampaolo Depaoli, storica guida alpina primierotta – ”qualcosa avevamo sentito. Io stesso, ma anche alcuni cacciatori che erano in zona, avevamo sentito un boato sordo e prolungato, come di un aereo a bassa quota. Un grande frastuono, senza dubbio. Era mattino, saranno state le 8.15, ma c’era una nebbia fitta e nessuno si e’ reso conto di cosa stesse davvero succedendo”.

Una parte della parete est, quella più amata dagli scalatori, dal mitico Manolo, che vi tracciò la ”Supermatita”, in testa, non c’e’ più: un blocco enorme, di quasi 400 metri di base e 100 d’altezza, s’è  sgretolato ed è finito ai piedi del Sass Maor. Un altro pezzo delle Dolomiti è franato. Un altro cedimento strutturale, caratteristico di queste montagne bellissime, ma fragili, ha colpito al cuore uno dei luoghi più belli, non solo del Trentino.

Un episodio naturale che fa seguito a quelli della Val Fiscalina in Alto Adige (2007 ed estate scorsa). Come fanno notare gli alpinisti e le guide alpine locali, sono fenomeni che fanno parte della natura delle rocce friabili delle Dolomiti. Il Sass Maor, 2816 metri, è una cima classica molto amata dagli alpinisti.

Il distacco si trova alla base di partenza di parecchie vie classiche. La base del massiccio interessata dal fenomeno è in Val Pradidali, una valle che si affianca alla più famosa Val Canali. Sulla parete maestosa del Sass Maor sono state aperte parecchie vie, alcune delle quali, come si diceva, partono proprio nella zona interessata dalla frana.

(Fonte: AdnKronos, 21 dicembre 2011)

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