Martedì 13 marzo, con inizio alle 20.30, nella sede della Sosat in via Malpaga 17 a Trento, sarà di scena il Croz dell’Altissimo, la cui parete est rappresenta un importante frammento della storia dell’alpinismo con gli alpinisti protagonisti delle più belle e significative scalate sulla montagna del Gruppo di Brenta.
Condurrà la serata Alessando Gogna.
“La serata a tema – dice il presidente della Sosat Luciano Ferrari – dedicata ad una grande montagna, è una delle peculiarità dell’attività culturale sosatina e segue quelle del 2009, sul Brenta, del 2010 sulla Sud della Marmolada. Quest’anno riprendiamo, dopo la parentesi dello scorso anno, con l’approfondimento sulle spedizioni che hanno visto partecipare gli alpinisti della Sosat e la sezione stessa, con le monografie sulle grandi pareti delle montagne del Trentino.
Avremo, alle 19, un’anteprima alla serata, con gli ospiti ed i protagonisti dell’incontro, che sarà condotto dall’alpinista e scrittore Alessandro Gogna, a Palazzo Roccabruna, dove i nostri amici saranno accolti nella casa dei prodotti trentini. In quello splendido antico maniero, a pochi passi dalla nostra sede, gli alpinisti della serata dedicata al Croz dell’Altissimo, potranno cogliere, degustando un buon bicchiere di vino ed altri prodotti della terra e dell’agroalimentare come salumi e formaggi, alcuni aspetti, oltre alla montagna che già conoscono, della nostra identità trentina.”
“Alessandro Gogna è uno dei Signori, con la S maiuscola, dell’alpinismo internazionale. Ha fatto grandi ascensioni che appartengono alla storia dell’alpinismo. E’ amico ed assiduo frequentatore da anni della Sosat, sia in occasione di incontri alpinistici, sia nell’ambito del TrentoFilmfestival della montagna. Ma Alessandro è anche uno scrittore ed un comunicatore straordinario, semplice ed immediato, capace di trasmettere al pubblico il suo sentire, che lo lega a noi e alla nostra sezione poichè condividiamo gli stessi ideali, di amore per la montagna e per la sua difesa. Quando gli ho chiesto la disponibilità per condurre questo incontro alpinistico, dedicato alla parete del Croz dell’Altissimo, si è subito rivelato più che entusiasta e ci ha dato un significativo contributo di idee per prepararla.”
L’incontro, sarà l’occasione per ripercorrerete la storia alpinistica della parete del Croz dell’Altissimo. “Faremo, come è abitudine alla Sosat, un approfondimento scientifico, parlando della parete dal punto di vista geologico. Poi si entrerà nel vivo dell’aspetto storico alpinistico, partendo dal 16 agosto del 1910, giorno nel quale Angelo Dibona, Luigi Rizzi Guido e Max Mayer con la prima salita alla grande parete, diedero il via alle ascensioni sul Croz dell’Altissimo.
Proseguiremo raccontando tutte le principali scalate assieme ai protagonisti delle salite e alla loro storia. Ricorderemo tutte le prime ascensioni, le prime ripetizioni, le prime salite solitarie e le prime invernali. Su quella stupenda, affascinante ed impegnativa parete, è alta mille metri, sono state scritte delle bellissime pagine per la storia dell’alpinismo, ma è stata anche teatro, come purtroppo accade in montagna, di qualche tragedia. Anche a quegli alpinisti caduti renderemo, ricordandoli il nostro omaggio.”
Ospiti della Sosat gli alpinisti protagonisti delle ascensioni di ieri e di oggi.
“Tra gli ospiti ci sarà Sereno Barbacetto, che nel 1972 fu autore della terza solitaria alla via Detassis Giordani, Mario Burini e Andrea Cattaneo, che firmarono nel 1965 la prima invernale della via Oppio – continua Ferrari – avremo poi Gianfranco Rizzi e Aldo Castelli, che tentarono di aprire una via nuova nel giugno del 1968 assieme a Giulio Castelli, che in quell’ascensione morì. Con Franco Pedrotti, nostro socio, ricorderemo la tragedia del 1969 sulla parete del Croz dell’Altissimo quando morì, in seguito ad un banale volo Emilio Bonvecchio, in cordata con loro vi era Bepi Loss. I tre stavano scalando la via Fedrizzi – Armani.
Il mitico Heinz Steinkoetter ricorderà la prima invernale della via Detassis – Giordani, che effettuò nel dicembre del 1969 con Renato Comper. Sergio Martini con Mario Tranquillini ci racconterà della prima invernale della via Armani – Fedrizzi, che fu realizzata dall’alpinista roveretano, che ha vinto tutti gli 8000, assieme a Italo Seia e Donato Ferrari.
Interverranno Marco Pilati e Valentino Chini, che realizzarono nel 1974 la via del rifugio assieme al suo gestore Felice Spellini, che ci ha lasciati cinque anni fa e Dario Bonetti.
Marco Preti, alpinista lombardo ci racconterà la sua prima salita solitaria alla via Loss – Destefani realizzata nel 1978, mentre Marco Cantaloni, Stefano Fruet e Flavio Toldo parleranno dell’apertura della via Rimini Beach, mentre Maurizio Giordani che aprì nel 1982 con Delio e Franco Zenatti la via direttissima Rovereto ricorderà i momenti di quella salita.
Proseguendo con la storia delle ascensioni Marco Furlani e Valentino Chini parleranno della prima invernale alla via Stenico, effettuata nel 1983. Edoardo Covi e Marco Pegoretti rivivranno con il pubblico della Sosat le loro tre nuove vie: Sinfonia d’Autunno, aperta nel 1985, Orso Grigio, aperta nel 1989 e ottobre Rosso del 1995, oltre alla prima invernale della via Laritti – Giongo – Rainis.
Seguiranno i racconti, sempre coordinati da Alessandro Gogna di Marco Furlani che con Giordani nel 1985 aprì la via dedicata agli Accademici. Lo stesso Furlani poi realizzò nel 1992 con Fabio Bretoni la via Nadir e nell’inverno del 1990 firmò, con Giorgio Giovannini la prima invernale di Orso Grigio.
Interverranno Diego Filippi e Luca Turato, che nel 1990 aprirono con Sabrina Bazzanella la via Perla d’Oriente. Saranno presenti altri alpinisti di ieri e di oggi tra essi Franco Nicolini, guida alpina che vive all’ombra del Croz, grande amico di Felice Spellini.”
Cesare Maestri, autore della prima solitaria alla via Oppio nel 1955, della seconda solitaria sulla via Detassis – Giordani nel 1956, della prima discesa in solitaria dalla via Dibona, sempre nel 1956 e nel 1957 della prima solitaria alla via Stenico, ha inviato, essendo impossibilitato ad intervenire, al presidente Ferrari una lettera di saluto ed encomio per la scelta della Sosat di raccontare un pezzo di storia dell’alpinismo dolomitico.
La rievocazione storica delle vie e degli alpinisti sarà accompagnata da immagini e filmati originali proiettati durante i loro interventi.
Info: www.sosat.it
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