Lunedì pomeriggio alle 16.00 (ora locale) sono state definitivamente interrotte le operazioni di ricerca del cameraman tedesco Daniel Ahnen che mercoledì scorso era caduto in un crepaccio nei pressi dell’Arwa Spire, il gruppo di vette nell’Himalaya indiano. La decisione è stata presa perché avanzare nelle ricerche metterebbe in pericolo la vita dei militari indiani e dei membri della spedizione impegnati nei soccorsi, senza che esista una reale possibilità di poter recuperare il corpo di Ahnen.
I membri dell’esercito indiano insieme a Roger Schäli e Simon Gietl lunedì mattina alle ore 4.30 (ora locale) si sono recati al crepaccio nel quale il 35enne Daniel Ahnen era caduto mercoledì 11 maggio. La speranza era quella di poter trovare Ahnen ad una profondità di 45-50 metri. Durante la rimozione di alcuni massi di ghiaccio è stato ritrovato soltanto un frammento di un bastoncino di Ahnen e dietro questi massi il crepaccio ha mostrato un abisso senza fine. Superati i 50 metri di profondità i massi di ghiaccio diventano sempre più grandi, proseguire nelle operazioni di soccorso metterebbe in serio pericolo i militari e i membri della spedizione, senza che, a questo punto, ci siano reali speranze di ritrovare il corpo di Ahnen. I membri della spedizione hanno valutato che anche il coinvolgimento di “Air Zermatt”, riconosciuta a livello mondiale per la propria competenza in questa tipologia di interventi, non porterebbe nessun risultato.
Mercoledì 11 maggio Ahnen durante una escursione con un compagno, era scivolato in un crepaccio. L’incidente è accaduto a quota 5400 metri a circa 4-5 ore di marcia dal campo base. Il cameraman stava ritornando verso l’accampamento, a un certo punto il compagno l’ha perso di vista e ha dato subito l’allarme.
Alle operazioni di soccorso, che hanno visto coinvolte le forze militari dell’India e la ambasciata tedesca di Delhi, hanno partecipato anche lo svizzero Schäli e l’altoatesino Gietl, i quali più volte si sono calati nel crepaccio, ma senza trovare tracce di Ahnen. Il primo intervento dei due alpinisti è avvenuto il mercoledì stesso della scomparsa, l’operazione è stata però interrotta all’una di notte senza successo.
Tutti i membri della spedizione, in particolare Schäli e Gietl, sono rimasti colpiti del tragico incidente. La spedizione è stata annullata definitivamente. Roger Schäli e Simon Gietl ritorneranno a Dehli presumibilmente il prossimo 22 maggio, poi avverrà il ritorno in Europa.
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