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15 Aprile 2019

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Cultura · Italia · Val Gardena

1869 – 2019: 150 anni fa Paul Grohmann conquistava il Sassolungo, il re della Val Gardena.


Il 2019 rappresenta un anno particolare in Val Gardena: si compie infatti il 150esimo anniversario della prima ascesa del Sassolungo.

Era il 13 agosto 1869 quando Paul Grohmann, alpinista autriaco conquista il re dei monti della Val Gardena.

Nato a Vienna il 12 giugno 1838 e cresciuto in una famiglia benestante, Paul segnò la storia dell’alpinismo tra gli anni ’60 e ’70 del XIX secolo. Dopo essere stato un appassionato viaggiatore (aveva conosciuto la Svizzera, l’Italia settentrionale, le più importanti città della Germania e le regioni alpine di Salisburgo, dell’Austria Superiore, della Stiria, del Tirolo e del Vorarlberg), fu solo nel 1853 quando, in occasione di un viaggio in Carinzia, iniziò ad interessarsi alle montagne e a scalare numerose vette. Volse lo sguardo alle Dolomiti solo dal 1862.

Durante le scalate, l’obiettivo principale di Grohmann era quello di effettuare delle misurazioni altimetriche: buona parte dei valori che riuscì a rilevare si avvicinavano molto a quelli odierni. Tra il 1863 e il 1869 fu impegnato in oltre 200 determinazioni altimetriche motivo per cui l’alpinista portava sempre con sé un barometro. Fu così anche il 13 agosto 1869, quando da Ortisei – dove era alloggiato presso l’Hotel “Posta” – Paul partì verso Selva di Val Gardena in compagnia delle guide alpine Franz Innerkofler e Peter Salcher. A quell’epoca il Sassolungo, a causa delle pericolose cadute di massi e del tempo necessario per la sua ascensione, era considerato inespugnabile. Non per Grohmann: la temeraria spedizione ebbe successo e contro ogni aspettativa l’alpinista viennese, insieme a Innerkofler e Salcher, riuscì a raggiungere la cima. Fu un traguardo sensazionale, una conquista pionieristica: Paul Grohmann aveva scritto un’importante pagina nella storia dell’alpinismo. Purtroppo in quello storico giorno non aveva con sé una macchina fotografica, ma una volta raggiunta la vetta piantò una bandiera che sarebbe rimasta lì a sventolare annunciando l’importante prima assoluta.

Nel 1875 Grohmann pubblicò la Karte der Dolomitalpen (Cartina delle Dolomiti) e due anni più tardi il libro Wanderungen in den Dolomiten (Escursioni nelle Dolomiti). Quest’ultima opera può oggi essere considerata la prima guida dedicata alle Dolomiti e al tempo stesso l’opera della vita di Grohmann, in cui sono contenuti anche i resoconti delle sue prime ascensioni nelle Dolomiti. Con l’aiuto delle migliori guide alpine, il viennese riuscì infatti a raggiungere per primo molte altre vette, per esempio: Tofana di Mezzo (nel 1863), Piz Boè nel Gruppo Sella e Marmolada di Penia (entrambe nel 1864), Tofana di Fuori e Monte Cristallo (entrambi nel 1865), Punta Tre Scarperi e Cima Grande di Lavaredo (tutte e due nel 1869). Inoltre Grohmann, che piantò la prima bandiera anche su diverse cime al di fuori delle Dolomiti, non fu soltanto un eccellente scalatore e autore, ma possedeva anche spiccate capacità organizzative: insieme ai suoi compagni di viaggio Edmund von Mojsisovics e Guido von Sommaruga, nel 1862 fondò a Vienna l’Österreichischer Alpenverein (Club alpino austriaco). A Grohmann fu reso omaggio diverse volte già nel corso della sua vita. Nel 1875, ad esempio, il Sasso di Levante – che con i suoi 3.126 m all’epoca non era ancora mai stato scalato – nel Gruppo del Sassolungo fu battezzato “Punta Grohmann” in riconoscimento della conquista del Sassolungo da parte dell’alpinista viennese. Paul Grohmann era ancora in vita anche quando, l’8 settembre 1898, la sezione accademica del DÖAV (il Club Alpino di Austria e Germania) di Vienna inaugurò un monumento in suo onore a Ortisei che può essere visitato ancora oggi. Paul Grohmann morì a Vienna il 29 luglio 1908. Il suo nome e le sue imprese continuano però a vivere ancora oggi e sono parte integrante della storia dell’alpinismo.

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Fonte: Hans-Günter Richardi – Die Erschließung der Dolomiten, Casa Editrice Athesia 2008

INFO: Val Gardena