Sono ventimila immagini circa che raccontano quarant’anni di montagne e di scalate, dalle Alpi alla Patagonia, alle Ande peruviane, all’Himalaya.

C’è tutta la storia alpinistica di Mario Curnis: un patrimonio da tutelare, valorizzare e far conoscere.
E ieri l’altro, mercoledì, è stato compiuto un primo passo perché entri a far parte della Fototeca della montagna che sta nascendo nell’ambito della biblioteca e degli archivi della Sezione Cai di Bergamo, al Palamonti.

All’incontro hanno preso parte lo stesso Curnis, il vice presidente e bibliotecario della Sezione Massenzio Salinas e il past president Paolo Valoti.

Da qualche tempo Curnis, nelle riflessioni con gli amici, aveva manifestato la disponibilità di mettere a disposizione della Sezione di Bergamo il suo eccezionale fondo, costituito totalmente, o quasi, da diapositive.

Anche per evitare la dispersione di testimonianze di notevole importanza. Ma non c’è solo Curnis.
Altri alpinisti o loro eredi si sono fatti avanti con richieste di conferire agli archivi della Sezione di materiale fotografico e documenti.

Alcune sono già state accolte, come quelle relative a Giambattista «Giamba» Cortinovis, Luciano Malanchini, Paolo Pedrini, Angelo Gamba, per altre non è stato ancora possibile perché l’archiviazione e, soprattutto, la scansione richiedono tempi e soprattutto mezzi e fondi.
Già negli anni scorsi i responsabili della biblioteca si erano messi al lavoro con l’obiettivo di accumulare esperienze e di mettere a punto un progetto.

L’anno scorso, dopo aver acquisito un programma software e dopo la necessaria preparazione di alcuni volontari specializzati, è incominciata la scansione e la catalogazione del materiale della Sezione. Purtroppo le attrezzature disponibili non consentono di procedere molto speditamente e le foto di cui è stata realizzata la scansione sono alcune centinaia.

«Lo scanner in dotazione – sottolinea – Massenzio Salinas – purtroppo è molto lento».
Importanti risultati sono stato invece raggiunti con la scansione relativa alle pubblicazioni sezionali. Sono digitalizzati tutte le annate degli Annuari, del Bollettino mensile e del notiziario Le Alpi Orobiche; lo stesso intervento ha riguardato le relazioni dei segretari a partire dal 1873 e alcuni documenti molto importanti e delicati, come il libretto della guida Medici.
Un aiuto prezioso in queste procedure è venuto dalla Tecnograf.

L’obiettivo è di mettere a punto un progetto «Fototeca della montagna» che possa contare su strumenti e su fondi adeguati grazie a finanziamenti messi a disposizione da enti.
Un importante contributo documentale verrà proprio dalla disponibilità di Curnis, che sicuramente non passerà inosservata.
Come avvio l’alpinista bergamasco sceglierà e ordinerà le 500 diapositive scattate con le spedizioni allo Scudo del Paine.
Si procederà con questa prima serie di scansioni. Un banco di prova anche per la Biblioteca della Montagna del Cai di Bergamo.

(Pino Capellini, L’ECO DI BERGAMO, VENERDÌ 13 GENNAIO 2012)

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