GASHERBRUM V. UNA SPEDIZIONE COREANA REALIZZA LA PRIMA ASSOLUTA IN STILE ALPINO DALLA PARETE SUD-OVEST
All’inizio della stagione estiva 2014, un paio di squadre si dirigevano verso le vette meno scalate del massiccio del Gasherbrum.
L’obiettivo di Kyle Dempster e di Urban Novak era quello di realizzare una nuova via in stile alpino sul “Shining Wall” nel Gasherbrum IV. Chi Young stava conducendo invece un team coreano composto da tre membri al Gasherbrum V, verso un 7000 senza alcuna salita registrata. Tuttavia, nessuna notizia è più giunta fino a pochi giorni fa.
In un articolo pubblicato su alpinist.com, Kyle Dempster ha scritto che nella terza settimana di luglio, lui e Urban Novak erano a Skardu quando hanno saputo della scomparsa di due alpinisti sloveni Ales Holc e Peter Meznar su un picco 6000 nella valle di Shaksgam. Urban era preoccupato, “Ales è un caro amico, era il mio mentore di arrampicata quando ho iniziato.”
La ricerca degli alpinisti dispersi è purtroppo continuata senza successo, ed era evidente che – a quel punto – la spedizione al G IV non era più fattibile. “Urban si è organizzato per andare a casa in modo da poter essere con la comunità dell’ arrampicata slovena, offrire il suo sostegno e riflettere sul suo rapporto con l’arrampicata e la morte dei suoi due amici, la sua prima esperienza con il lato oscuro dello sport.”
I coreani, intanto, si stavano avvicinando alla vetta inviolata di 7147 metri, proprio accanto al G-IV. Il 25 luglio Seong Nakjong e An Chi Young hanno annunciato di essere in cima al Gasherbrum V, dopo aver scalato la parete Sud-Ovest in stile alpino, in tre giorni.
Un rapporto dettagliato della salita, da parte del team, è apparso sulla rivista di arrampicata coreana “Mountain“.
Fino al 2010, come da AAJ, erano sei le prime ascensioni coreane su vette di 7000 metri. Tuttavia, nel 2009, Kim Hyung-il ha aperto una nuova via sulla parete Nord-Ovest di Spantik in stile alpino. L’anno successivo Kim, alla guida di un team di quattro uomini, ha tentato l”inviolata’ parete Ovest del G-V. Dopo quattro giorni di scalata in stile alpino spinta, giunti intorno a quota 6550 m, hanno avuto problemi con il fornellino a gas e il team è stato costretto a ritirarsi.
Il GV (7147 m) ha tre cime secondarie: East I (7120m), East II (7050m) e East III (7006m). Nel 1978, tre alpinisti giapponesi K. Mukaide, M. Sakaguchi e T. Sato hanno salito la East III. Il giorno dopo sono tornati indietro senza tentare la cima più alta, a causa della morte del capo spedizione, Ryuichi Babaguchi, caduto in un crepaccio vicino alla cima mentre procedeva davanti a tutti.
Il team della spedizione 2014 al Gasherbrum V ha lasciato la Corea il 13 giugno. L’obiettivo era quello di scalare la montagna sul versante Nord-Est. Tuttavia, al loro arrivo, hanno scoperto che la parete era molto rischiosa anche per frequenti cadute di valanghe. La scalata del team si è conclusa a 6400m a causa del peggioramento meteo.
Visto che la parete Nord-Est non era praticabile, hanno deciso di trasferirsi sul lato Sud della montagna. A circa metà luglio; il team, dopo un infruttuoso tentativo alla vetta è rientrato al campo base, un momento difficile in sé. “Dopo il ritorno al campo base, ero preoccupato”, dice il capo spedizione. Il 20 luglio, hanno installato un nuovo Campo, in fondo alla valle, che porta al GV da sud-ovest.
Le previsioni del tempo hanno concesso una finestra di bel tempo a partire dal 20. I coreani sapevano che non potevano lasciarsi sfuggire questa opportunità. Tra il montare il Campo Avanzato e la marcia, gli alpinisti hanno avuto pochissio tempo per riposare e recuperare.
Il 23 luglio, Seong Nakjong e An Chi Young hanno lasciato il Base Camp (4700m) alle 05:00 circa. La base della parete sud-est era a 3 km di distanza, con un labirinto di complessi e imponenti seracchi nella metà superiore del ghiacciaio. I due coreani hanno raggiunto la parte superiore del ghiacciaio alle 09:40. In cordata, hanno iniziato a salire la parete. Nel pomeriggio,alcune valanghe hanno rombato lungo la parete. Era già mezzanotte, quando gli alpinisti hanno deciso di bivaccare a circa 6600m. Avevano scalato per 20 ore, guadagnando una altitudine di circa 1900 metri.
La mattina dopo, il 24 luglio, la fatica e la stanchezza causata dalla scalata del giorno precedente non ha permesso loro di salire.
Il 25, erano fuori dal bivacco alle 3 del mattino. Ora si trovavano in terreno misto, con frequenti frane. Era tardo pomeriggio quando hanno raggiunto la cresta sommitale. Nonostante la stanchezza e le cattive condizioni, i due alpinisti hanno continuato raggiungendo la vetta alle 07:20.
Si stava facendo buio e in dieci minuti, hanno iniziato la estenuante discesa. Dopo aver arrampicato al buio, trascorso una notte senza dormire, i due alpinisti fatto ritorno a Base Camp 24 ore più tardi.
Fonte: Raheel Adnan/www.Explorersweb.com
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