L’avevamo incontrata giusto un anno fa, di ritorno da quel K2 che era ormai rimasta l’ultima vetta a separarla dal primato di essere la prima donna a conquistare tutti e 14 gli Ottomila senza uso di ossigeno.
Gerlinde Kaltenbrunner era di ritorno proprio da uno sfortunato tentativo al K2, pochi giorni prima di quella intervista, tentativo durante il quale aveva perso la vita l’alpinista svedese Fredrik Ericsson che con lei stava tentando l’attacco alla cima.
Dopo quello del 2007, e i due del 2009, era il suo quarto tentativo di conquistare questa cima: con lei avevamo parlato del suo rapporto con questa montagna che si era mostrata così dura nei suoi confronti, in un momento in cui Gerlinde ancora non aveva deciso se e quando avrebbe ritentato. Erano inoltre i giorni della triste vicenda di Stangl, che rimettevano in discussione nel peggiore dei modi il senso di un alpinismo sempre più votato alla ricerca della sola performance…
Quello di oggi invece è il giorno del successo: alle 6.18 ora locale Gerline Kaltenbrunner ha raggiunto la vetta del K2 (8.611 metri), nella catena del Karakorum, insieme ai compagni di salita, i kazaki Vassily Pivtsov e Maxhut Zhumayev, e il polacco Darek Zalusski. Lo ha annunciato su internet il marito della Kaltenbrunner, Ralf Dujmovits, rientrato al campo base in seguito alle difficoltà incontrate dalla spedizione, dovute soprattutto alla neve presente in quota, che ha rallentato la marcia e aumentato il pericolo di valanghe.
Gerlinde e compagni hanno scelta la difficile parete Nord: i quattro sono partiti all’una della notte scorsa dal bivacco posto a 8.300 metri ma ben presto hanno dovuto fare ritorno in tenda a causa del freddo. L’attacco decisivo alla vetta e’ scattato piu’ tardi, alle 7.30. Dopo aver attraversato un canalone con la neve alta (il couloir giapponese), sono giunti sulla cresta sommitale e da li’ sulla vetta. Ora sono impegnati nella complessa discesa verso i campi bassi: l’ultimo aggiornamento di Dujmovits ci dice, mentre scriviamo, che le luci delle quattro frontali sono state viste chiaramente alla base della cresta sommitale, proprio sopra il couloir giapponese.
Dopo otto giorni di salita, di cui già due oltre gli 8.000 metri, la cosiddetta “zona della morte”, rimane ancora una difficile discesa sa portare a termine.
Nata nel 1970, l’austriaca Gerlinde Kaltenbrunner vive in Germania. Dopo la coreana Oh Eun Sun (a cui e’ contestata una cima) e la basca Edurne Pasaban, e’ la terza donna ad aver scalato tutti gli Ottomila (25/a assoluta) anche se, come detto, rispetto alle altre due alpiniste non ha mai fatto uso di ossigeno supplementare.
Tags: action, Christian Stangl, Darek Zalusski, Edurne Pasaban, Gerlinde Kaltenbrunner, Himalaya, K2, Maxhut Zhumayev, Oh Eun-Sun, Ralf Dujmovits, Spedizioni, Vassily Pivtsov