GIANCARLO GRASSI NEL RICORDO DI ANGELO SIRI.
Sarà soltanto virtuale l’incontro “A tu per tu” con il protagonista della serata che df Sport Specialist ha messo in programma, questa volta ad inizio del mese, il prossimo 5 giugno alle ore 20, presso il suo punto vendita a Bevera di Sirtori (LC). L’alpinista di turno infatti potrà venirci vicino soltanto attraverso le immagini di un commovente film che aveva incantato con vibranti emozioni il pubblico che era accorso alla sua prima proiezione in una sala di Torino che, pur se ampia, non è stata comunque capace di accogliere la moltitudine di persone che ne erano interessate.
Gian Carlo Grassi se n’era andato il primo aprile 1991 quando, nel pieno della sua attività alpinistica, a 44 anni, uscendo da un’ennesima cascata di ghiaccio che aveva scalato sul Monte Bove nei Monti Sibillini, si era staccata la cornice di neve cui si era affidato.
Una fine emblematica per lui, “l’uomo del giardino di cristallo”, che pareva andasse ad inserirsi come un fiore privilegiato tra la miriade di guglie ghiacciate che avevano costituito la caratteristica della sua storia alpinistica. Sembra strano che una persona così, che in quasi trent’anni di incessante attività, con una costante e quasi ossessiva ricerca del nuovo, ha regalato al mondo dell’arrampicata circa 2.000 nuovi itinerari, dopo la sua tragica scomparsa sia rimasto come una figura abbandonata nell’ombra dell’oblio.
La sua è una storia di eccezionale precocità, se a soli 19 anni aveva all’attivo un palmares di tale rispetto da poter essere ammesso nell’albo prestigioso del Club Alpino Accademico Italiano. Per potersi dedicare totalmente alla montagna comprese ben presto che non poteva accontentarsi dei ritagli di tempo rubati al suo lavoro di tipografo, e abbracciò per questo la professione di Guida Alpina. Questo gli consentì anche di contribuire in modo determinante alla nascita di quel rivoluzionario movimento alpinistico chiamato “Nuovo Mattino” e di legarsi in formidabili cordate con Gian Piero Motti e Danilo Galante.
È grazie a lui che si assiste alla diffusione ed alla evoluzione della tecnica denominata “Piolet Traction” per la progressione dell’arrampicata su ghiaccio, dove si trovano scritte le pagine della sua storia che ha varcato i confini nazionali, perché lui ha scalato anche in Himalaya, Patagonia, Ande, California, Canada e Scozia, conducendo i Clienti su itinerari nuovi di altissima difficoltà.
Il documentario che ci sarà proposto è il risultato nato dal tentativo di un amico che è stato a lungo tormentato nel constatare quanto ormai venisse ignorato il nome di un personaggio cui tanto sono debitori tutti coloro che praticano o semplicemente amano l’alpinismo e l’arrampicata. E con questo veniamo anche all’autore del film, una persona squisita e grande innamorato della montagna, che per un lungo periodo della sua vita è stato compagno nelle ascensioni di Gian Carlo Grassi. Per la proiezione del suo film, sarà ancora con noi Angelo Siri, dopo che lo abbiamo conosciuto meno di due anni fa, quando accompagnò ad una nostra serata Fulvio Scotto.
Nel documentario che si prolunga per quasi un’ora, Siri mette in luce le doti alpinistiche ed umane di un personaggio che certamente ci entrerà nel cuore, anche per l’emergere della voce di tante persone che con Grassi avevano condiviso spezzoni di vita.
Una introduzione di particolare interesse ci verrà offerta dall’emozionante presentazione di Elio Bonfanti, un altro degli alpinisti che, dopo aver arrampicato con Gian Carlo, considerano un privilegio essergli stati amici.
Renato Frigerio
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