Una nuova impresa, umana prima ancora che alpinistica, quella che si apprestano ad intraprendere Gianfranco Corradini, alpinista diversamente abile della Val di Non (TN), in compagnia di altri quattro alpinisti trentini.
Dal 18 al 2 settembre la spedizione affronterà due cime di oltre 6.000 metri sulla Cordillera Real (Bolivia), nello specifico Huayna Potosi (6088m) e Nevado Illimani (6400m).
I membri della spedizione sono Gianfranco Corradini, Robeto Daz – guida alpina e capo stazione soccorso alpino Fondo Val di Non, Stefano Pedranz, Andrea Borghesi e Massimiliano Gasperetti, tutti tecnici del soccorso alpino di grande esperienza.
Il sodalizio fra Gianfranco Corradini e Roberto Daz dura da oltre 20 anni. Con lui Corradini già salito nel 2007 l’Alpa Mayo in Cile (via dei Francesi), lo scorso anno l’Elbrus (tetto della Russia), oltre a numerose classiche sulle Alpi.
Tra gli sponsor della spedizione c’è AKU che, coerentemente con quelle che sono le linee guida ispiratrici dell’azienda, ha scelto di sostenere la spedizione proprio per il suo valore umano prima ancora che alpinistico.
L’impresa sull’Alpa Mayo venne documentata con un film, successivamente selezionato per partecipare al Trento FilmFestival di Trento.
Mountain Blog seguirà la spedizione di Corradini e compagni in Bolivia proponendo aggiornamenti costanti inviati direttamente da Corradini per documentare passo dopo passo l’impresa.
Gianfranco Corradini è nato a Tassullo in Val di Non (TN) nel 1955. A seguito di un grave incidente motociclistico, nel 1977, perde interamente la gamba sinistra e subisce numerose fratture e lesioni agli altri arti. La condizione di diversamente abile non gli preclude tuttavia la possibilità di continuare a coltivare il proprio amore per lo sport e così, da oltre quindici anni, pratica lo sci di fondo, disciplina nella quale vince sette titoli italiani e ottiene numerosi piazzamenti nella categoria disabili, il ciclismo e naturalmente l’alpinismo. In questa disciplina raggiunge risultati straordinari compiendo numerose ascensioni con l’ausilio di protesi o stampelle. Fra le più importanti il Monte Bianco, Cima Gnifetti, cima Bishorm e cima Burnabye nel Gruppo del Rosa, Weissmies, Grossglochner, Piz Buin, Cevedale, cima Ortles e Gran Zebrà, Palon de Lamar, Rosole, San Matteo e, nel 2007, l’Alpamayo. Con una protesi specifica per l’alpinismo, progettata dal Centro Protesi di Budrio, compie diverse ascensioni per le vie nord, arrampicando su pareti di ghiaccio e neve con pendenze che sfiorano il 70%, quali Presanella, Cristallo e Marmolada
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