…ho scritto questo volume diverso tempo fa. Mi pare incredibile che siano trascorsi soltanto alcuni anni. La percezione del tempo è cosa davvero difficile da concepire.
Il nostro cervello dovrebbe essere il vero analizzatore del suo scorrere. Anche nella scherma esiste il tempo… Certo il tempo, il ritmo e la misura… Forse si può affermare ch’esse esistano in ogni cosa, semplicemente.
Il tempo, il ritmo e la misura. Tre dimensioni fondamentali alla base della schema antica, la danza del movimento che richiama ad un evo lontano.
Ho duellato molte volte, poi per tanto tempo non ho più preso in mano la spada. Poi una sera ho di colpo dovuto combattere ancora, non per difendermi ma per ricercare. A malapena mi ricordavo come s’impugnava… Ho usato anche mazza, azza… e quanto serviva. Abbiamo improvvisato, combattuto, ci siamo divertiti. Qualche volta ho vinto, altre ho perso. Tutto ottimale. Abbiamo ricreato una piccola porzione di storia.
È come andare in bicicletta si dice, ma non è così.
In montagna è lo stesso per quanto riguarda il ricordo. Il corpo sa come muoversi… ma è diverso scalare da salire. Passa del tempo ed il desiderio aumenta, ma per riabituarsi a stare sulla parete, beh quello è tutta un’altra cosa… ce ne vuole… di cosa? Di tempo. Si è peggiori, o magari anche migliori, ma il ritmo cambia e così muta la misura con la parete.
Da una volta all’altra siamo diversi ed è differente ciò che possiamo esprimere.
Alcune volte non possiamo fare a meno di salire… ed ecco, quello è il nostro tempo, il nostro ritmo, la nostra misura.
Christian Roccati
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