El Capitan viene scalato da Google e diventa la prima Street View verticale del servizio. Che ne pensate di questo servizio? Utile e divertente o toglie fascino all’arrampicata e alla scoperta?
Dopo essere diventato un punto di riferimento nell’esplorazione urbana virtuale, Google Street View continua ad espandersi per permettere agli utenti di visitare luoghi sempre più peculiari e ricchi di fascino. Ultimo di questi è “El Capitan” (2307 metri) all’interno dello Yosemite National Park (California, USA), vero e proprio paradiso per gli amanti del climbing. La parete, alta mille metri, è divenuta negli anni un tempio dell’arrampicata con imprese come quella di Alex Honnold che ha stabilito il record di velocità nel 2012 o quella di Lynn Hill, la prima ad aver scalato “The Nose” in libera nel 1993.
Come riporta Wikipedia, El Capitan è “un monolite granitico nel quale la sua parete verticale denominata Nose (naso) costituisce una delle più popolari sfide di alpinismo estremo al mondo. Il massiccio ricevette questo nome dal Battaglione Mariposa quando esplorò la zona nell’anno 1851. El Capitan fu considerata una traduzione approssimativa in lingua spagnola del nome locale che usavano dare i pellerossa della parete perpendicolare, trascritto come To-to-kon oo-lah o To-tock-ah-noo-lah. Non è chiaro se il nome attuale si riferisca ad un capo tribù specifico o in termini generali. In tempi recenti il nome viene spesso contratto in El cap in particolare dagli scalatori.”
Che cosa pensate di questo servizio? Ha senso secondo voi “esplorare” una parete con Street View come fosse la piazza di una città turistica oppure tutto ciò toglie fascino all’arrampicata e al piacere della scoperta?
El Capitan, Yosemite, su Google Street View.
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