GREG HILL. LO SCIALPINISTA CANADESE PERCORRE CON LE PELLI DI FOCA 100 CHILOMETRI IN VERTICALE
Greg Hill aveva dichiarato che voleva vedere fino a che punto poteva spingersi con i suoi sci da scialpinismo. La risposta l’ha avuta alla fine di marzo, quando, una volta deposta l’attrezzatura, si è lasciato alle spalle la distanza di 700 km, per un dislivello positivo pari a 100.628 metri (10 volte l’altezza del Monte Everest).
Con questa impresa Greg Hill è riuscito a realizzare 100 chilometri in verticale e ha dimostrato che, quando si parla di percorsi in “verticale”, come lui non c’è nessuno. L’impresa è stata compiuta non su un percorso predefinito e ripetuto nel tempo, ad esempio all’interno dello Ski Resort di sua proprietà, bensì lungo itinerari di volta in volta diversi nell’incontaminato territorio Canadese. I percorsi sono stati individuati grazie a un’attenta programmazione e con la valutazione, per quanto possibile, del rischio valanghe.
IL PERCORSO
Greg ha dovuto affrontare giornate che lo hanno messo a dura prova, al limite dello sfinimento. In un mese ha perso 5 kg (non che fosse sovrappeso, anzi), ha raggiunto la cima di 10 grandi vette e ha rischiato di essere travolto da una valanga. In merito ha commentato: “Ho visto le slavine più grandi degli ultimi 30 anni. Masse enormi che scendevano… spaventose. Ho dovuto ricorrere a tutte le mie conoscenze per tenermi al sicuro, non è stato facile, ma è andata bene. Ho sempre timore delle montagne… in questo modo riesco a prendere le decisioni corrette, tendenzialmente non azzardate”. Tuttavia le discese sono state, a sui dire: “epiche”.
“È stata una grande avventura” afferma il 38enne, che si trova ora a casa sua a Revelstoke, nella Columbia Britannica, per un po’ di riposo, e aggiunge: “tutto è stato difficile, dal risveglio la mattina fino al raggiungimento di ogni singolo traguardo. Volevo assolutamente procedere lungo il mio percorso, sapendo che la ricompensa sarebbe stata una sciata indimenticabile”.
Ogni giorno Greg ha portato avanti la sua impresa sciando per 10 ore e percorrendo tra i 3.000 e i 4.000 metri di dislivello. Nel corso di alcune uscite lo scoramento sembrava prendesse il sopravvento ma ha stretto i denti dando fondo a tutte le sue energie. Ancora Greg: “Ci sono stati momenti in cui mi sono sentito un folle per avere intrapreso un’impresa del genere”.
In particolare, Greg fa menzione della terribile giornata del 6 marzo, quando la temperatura mite e la pioggia hanno creato condizioni da incubo… “Il peso dei miei sci era probabilmente arrivato a 20 kg per via della neve attaccata, è stato un momento veramente duro”. Ma ci sono state anche situazioni di grande appagamento, come quando ha affrontato splendide discese in solitaria. Non solo. Alcuni amici di Greg lo hanno affiancato nei primi giorni, mentre la moglie Tracey e i suoi due figli, Charley e Aiden, rispettivamente di sette e otto anni, l’hanno raggiunto per il completamento dell’ultima parte dell’ascesa dei Monti Mackenzie. Per Greg, come lui stesso ha affermato, riuscire a raggiungere la vetta con la sua famiglia è stata un’esperienza impagabile.
In totale Greg ha sciato lungo 117 diversi percorsi: “In molti di questi itinerari ho trovato canaloni e pareti incredibili. È stata un’esperienza fantastica. Io amo la sfida dell’ascesa, ma la ricompensa della discesa è il motivo vero per cui lo faccio. Riguardando i percorsi su Movescount realizzo quanto ci sia ancora da fare e da sciare. Praticamente i percorsi sono infiniti!”.
Prima di questa impresa, più precisamente nel 2010, Greg divenne famoso per avere raggiunto i 610.000 metri di dislivello in un solo anno.
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