Hervé Barmasse, è in partenza per una nuova meta: la Patagonia (1 agosto-15 settembre 2013).

Qui ci racconta le motivazione del suo nuovo viaggio e gli obiettivi di questa  spedizione:

“Un altro viaggio in Patagonia. Questa volta in inverno, solo con le mie ambizioni e le mie capacità che proveranno a confrontarsi con una montagna gelida, severa e selvaggia, e dunque, ancor più bella e affascinante. Nessuno ad accompagnarmi e nessuna persona ad aiutarmi alla base della parete, soltanto delle buone premesse per vivere una grande avventura.

Le montagne della Patagonia sono guglie di granito perfette, cime smaltate di neve e ghiaccio inconsistente. Ai loro piedi nascono ghiacciai giganti che terminano la loro corsa in enormi laghi blu contornati dall’asprezza di terre aride, spazzate da venti impetuosi, dove l’uomo si è insediato cercando riparo in piccole oasi verdi. Ogni anno, scalatori da tutto il mondo, scelgono la Patagonia e le perfette geometrie di queste montagne per compiere importanti ascensioni lungo creste e pareti di rara bellezza. A differenza di ciò che si possa pensare il problema dell’affrontare le montagne della Patagonia non è dato dall’altezza (il Cerro Torre è alto solo 3102 m) e nemmeno dalle difficoltà tecniche, altre arrampicate nel mondo sono altrettanto o molto più impegnative; queste cime, che vengono solitamente affrontate nella bella stagione, vengono considerate dagli alpinisti come grandi sfide, al limite del possibile, in quanto sorgono tra oceani spazzati dal vento impetuoso come grandi grattacieli in una tempesta durante tutto l’anno.

Pochi alpinisti hanno tentato l’ascensione di queste montagne in inverno e farlo in solitaria è senza dubbio un difficile obiettivo.
Solo una volta arrivato a El Chalten in base alle condizioni del meteo e delle montagne, deciderò se provare ad aprire un nuovo itinerario o provare a ripetere in solitaria una delle tante vie già esistenti”.

In bocca al lupo, Hervé!

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