Nanga Parbat. Da poco sono riuscito a ritagliare un poco di tempo per leggerlo. …è un volume abbastanza snello, appena più di 200 pagine, eppure si tratta di un concentrato di informazioni davvero impressionante.
L’autore è Jochen Hemmleb alpinista ed erudito appassionato di cultura montana. Egli si lancia in una dissertazione davvero intensa sulle vicende che riguardano la storia de “La montagna nuda” il Nanga Parbat, la nona vetta più alta del globo, a 8125 metri, all’epoca della celebre spedizione del 1970, nella quale fu protagonista discusso il celebre Reinhold Messner.
Il testo è estremamente preciso ed elenca ed affronta, da ogni nagolo possibile, gli eventi che portarono alla morte di Gunter Messner ed alla traversata della montagna. Ci sono rimandi a varie fonti letterarie ed anche alla versione cinemoatografica della storia. Quest’ultimo geniale mezzo permette al lettore poco avvezzo alla letteratura ed alla storiografia di montagna, di capire nel dettaglio tecnico ed emozionale le diverse vicende di cui si fa menzione.
Lo scorrimento del testo è forse rallentato da un approccio molto capillare, ma talvolta poco fluido; questo andamento a fisarmonica scompare nel complesso grazie all’entusiasmo dell’autore, la cui curiosità di studioso attento emerge in ogni frase e cogitazione.
Alcuni libri della stessa collana pagano un poco il dazio di esprimere moltissime informazioni rassomigliando ad un entusiamante elenco. “Nanga Parbat” esce da questo schema come la ricerca esaustiva di un uomo che vuole capire che cosa sia accaduto davvero.