Le dita sono appoggiate a una superficie rossa e rugosa, prima tartan, ora sportflex.
Fa quasi piacere. Le prime volte c’è chi sente male, ma non è dolore, soltanto una sensazione di intensissimo tocco.
Tendi le falangi e sostieni tutto il peso della tua tensione, quello del tuo corpo è soltanto il meno.
Il vento è fermo; è aria statica, che il frame successivo tornerà dinamica e potrà chiamarsi ancora brezza, ma non ora. Nell’istante prima dello sparo anche le foglie che galleggiano nell’ossigeno hanno perso il loro diritto a volteggiare.
Soleo e gemelli crociati son pronti. Fermi. Le tue guance ti pendono rilassate dal viso e le pupille sono dilatate, con le palpebre che non sbattono. Poi quel dirompente suono, la voce della pistola, come se avessero rotto il secco ramo che fa scoprir l’intruso.
Ma quello sei tu… Ed una barriera mortale di centesimi scatta contro di te e t’insegue.
Devi esplodere verso la vita… così schiacci più forte che puoi il blocco, condensando tutta la tua esistenza, ciò che vuoi, chi sei, in quel tallone sinistro.
E bam, bam, bam… colpi distesi coi piedi, in parte diritti ed in parte laterali,
per trasformare il triangolo delle spinte nel vertice di una linea.
Il movimento cambia e ti alzi, molto più celermente di quanto farebbe un centometrista, perchè lui ha solo la barriera del vento dietro di sé, tu ne hai altre dieci davanti.
Ed è quello il momento… è quello l’istante in cui vedi il tubo nero e bianco degli ostacoli, il loro vero volto. Tutti pensano che siano dieci segmenti posti a 9 metri e 14… Ma noi sappiamo che il leviatano si nasconde in forme effimere e beffarde…
Noi conosciamo la vera natura di quel mostro… è un tubo… una bocca che ti aspetta a fauci spalancate e che si mostra solo da quella posizione, e dai blocchi, quando vedi attraverso le sopracciglia quel canale di legno e metallo.
In quel millesimo di secondo tutto il tuo cuore viene fuori e mostra il tuo vero spirito che si confronta con quello del leviatano. E, mentre corri contro gli ostacoli pensi, non vorrei proprio essere in voi, sto arrivando.
Christian Roccati
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