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9 Marzo 2012

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I DIRITTI DELLA NATURA Alzano Lombardo (BG), 30 marzo 2012

I DIRITTI DELLA NATURA è un incontro ideato e condotto dallo scrittore, giornalista Davide Sapienza che impegna per qualcosa che riguarda tutti. Senza i Diritti della Terra non possono esistere diritti umani.

Si svolgerà ad Alzano Lombardo (BG), il 30 marzo alle ore 17 presso la FaSE (Fabbrica Seriana Energia) ed avrà come ospite d’eccezione  Mari Margil, che ha lavorato alla stesura della Costituzione dell’Ecuador nel 2008, dove per la prima volta nella storia dell’umanità sono stati introdotti articoli che prevedono I diritti della Madre Terra, di cui noi facciamo parte, spesso indegnamente.

I DIRITTI DELLA NATURA 30 marzo 2012

Di seguito, un estratto dal libro I DIRITTI DELLA TERRA: WILD LAW di Cormac Cullinan, che uscirà in Italia per Piano B Edizioni in maggio.

L’esperienza mi ha insegnato che la vita è una sorpresa continua e che i grandi eventi come l’implosione dell’Unione Sovietica e la fine dell’apartheid possono accadere in maniera rapida e inattesa. Una nuova corrente di cambiamento, che mai ho avvertito in precedenza, si aggira vorticosa nello zeitgeist, lo spirito dei tempi, portando con sé voglia di azione, di cambiamenti fondamentali e di reintegrare il genere umano nella Comunità Terra.
Nel gennaio 2003, la nota scrittrice Arundhati Roy ha concluso un discorso con queste memorabili parole: “non solo un altro mondo è possibile, ma sta proprio arrivando. In una giornata tranquilla, riesco a sentirlo respirare”. Per anni, qualsiasi respiro io sia stato capace di distinguere, aveva un suono più simile al rantolo di polmoni distrutti dall’inquinamento di un futuro mostruoso. Adesso invece sento qualcosa di diverso, come il sospiro lontano di una balena che soffia inaspettatamente portato dal vento. Ha il suono del ritmo sciolto e pacato di una creatura selvatica che si avvicina a passo felpato, difficile da sentire, che nei corridoi del potere e dei rumorosi mercati del commercio generalmente passa inosservata, ma che è quasi tangibile nei luoghi tranquilli. Forse è il movimento di tutto ciò che è selvaggio nella coscienza collettiva; forse è il riemergere dell’ombra ripudiata e repressa delle civiltà industriali ossessionate dal controllo, dalla dominazione e dall’uniformità. Potrebbe anche essere solo immaginazione la mia. Qualsiasi cosa sia, il diritto di ciò che è selvatico, il wild law, sta emergendo improvviso su tutto il pianeta: proposte diverse prendono forza in molti campi come l’agricoltura (permacultura e altre forme di agricoltura organica), l’architettura (edifici verdi e della terra), l’ingegneria e il design (biomimesi), l’educazione (una varietà di tecniche olistiche, esperienziali e orientate alla natura), la medicina (comprensione olistica della salute) e la psicologia (ecopsicologia).
Ciò che davvero colpisce è la recente accelerazione dell’applicazione di queste idee. Per esempio, nel settembre 2008 il popolo dell’Ecuador ha votato in maniera travolgente un referendum per l’adozione di una costituzione che riconosce alla Natura diritti di esistenza. L’inclusione di questi articoli è stato raggiunto grazie alla cooperazione tra i popoli indigeni che aderiscono all’antico principio della Madre Terra (Pachamama), i quali credono che la terra, l’aria e l’acqua integre e le loro comunità possono vivere una vita piena in armonia con la natura (sumak kawsay), con organizzazioni non governative e leader che sono stati convinti dai dibattiti per il riconoscimento dei diritti per la Natura. Tutto il processo, dalla proposta dell’idea di includere i diritti della natura nella Costituzione dell’Ecuador all’adozione della Costituzione, ha richiesto diciotto mesi. Poco più di un anno dopo, nell’aprile 2010, una conferenza di oltre 35.000 persone in Bolivia ha proclamato una Dichiarazione Universale dei Diritti della Madre Terra. In entrambi i casi la convergenza delle persone giuste nel posto giusto al momento giusto è stato cruciale. C’è una crescente sensazione tra chi è coinvolto che il tempo dell’idea dei diritti della Natura sia giunto.
L’Ecuador ha cambiato per sempre il dibattito. La domanda se è possibile o no inserire il wild law nel cuore dei sistemi giuridici ha ottenuto una risposta. Le domande ora sono: come possiamo attuare queste idee ovunque e come potremo adattare il meccanismo amministrativo per renderle effettive?
(Cormac Cullinan, Cape Town gennaio 2011)


Info: www.davidesapienza.it

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