Il Grande Sentiero. Habitat, Culture, Avventure 2013
L’11 novembre si apre a Bergamo la rassegna “Il grande sentiero“, giunta quest’anno alla sua 5^ edizione. Cortometraggi legati alla montagna e all’avventura ed eventi collaterali, animeranno la città lombarda per dodici giorni, per poi spostarsi in altre località: nell’ordine, Nembro, Varese, Poschiavo e Colere.
Il sottotitolo dell’iniziativa, “habitat, culture, avventure”, riassume gli obiettivi di un progetto che intende esplorare, attraverso proposte diverse, le sfide dell’uomo, il rapporto con l’ambiente, con comunità lontane, con usi e tradizioni diversi, con culture che esprimono altre visioni del mondo.
Durante la rassegna, programmati incontri con protagonisti, registi, artisti, testimoni, interpreti.
La 5^ edizione tra Bergamo, Nembro, Varese, Poschiavo, Colere
Il “Grande Sentiero” è arrivato alla quinta edizione, la rassegna si aprirà quest’anno l’11 novembre, si protrarrà fino al 16 novembre a Bergamo, presso l’Auditorium di Piazza Libertà, la sede del Cai, il “Palamonti”, la sede dell’Isrec (Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea), il Centro di riabilitazione di Mozzo.
La rassegna si svilupperà poi a Nembro il il 22, il 27, il 29 novembre e il 6 dicembre presso l’Auditorium Modernissimo,
la Biblioteca Civica, la sede del GAN, la sede dell’Atletica Saletti.
Per la prima volta, grazie al Progetto Vetta – Qualità in quota, finanziato dall’Unione Europea – Interreg Italia Svizzera, con il Club Alpino Italiano – Regione Lombardia, due nuovi appuntamenti: il primo a Varese, il 18 novembre, Aula Magna dell’Università dell’Insubria, Facoltà di Scienze, in Via Dunant, 3, il secondo a Poschiavo (Svizzera) il 20 novembre, Salone de “La Tor”, Plaza da Cumün.
L’ultima serata, come da tradizione, sarà a Colere, presso l’Ecomuseo, il 4 gennaio 2013.
Tra gli ospiti, Paul Pritchard
Tra gli ospiti di questa edizione, l’alpinista Paul Pritchard.
Pritchard è stato per quindici anni un alpinista di punta nel vasto panorama dell’alpinismo mondiale.
Oggi vive una vita al massimo dopo il grave incidente subìto nel 1998.
«Ho sempre condotto una vita avventurosa – racconta l’alpinista – Ero alpinista a tempo pieno. È cambiato tutto dopo l’incidente, ora sono emiplegico. La parte destra del mio corpo è paralizzata. Devo usare la sinistra per fare tutto. Stavo arrampicando su uno splendido torrione chiamato Totem Pole, quando una grossa roccia mi cadde sulla testa. Sono stato incredibilmente fortunato a sopravvivere, ma ho avuto grossi danni cerebrali. Ho dovuto modificare ogni aspetto della mia vita. Ho dovuto imparare tutto da zero. Per esempio non sono stato in grado di parlare per cinque mesi e ci è voluto molto tempo per riacquistare una parlata fluente. Ero come un bambino. È cambiato tutto: il mio modo di camminare, il mio modo di parlare. Ma dentro sono la stessa persona. Ero un amante dell’avventura prima dell’incidente, ora sono lo stesso amante dell’avventura».
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