Lowavive costantemente l’Outdoor ed anzi, tutto lo staff è attivo nel mondo Outdoor! Il caso più estremo è quello di Rolf Eberhard (Marketing Manager Lowa a Jetzendorf) che recentemente ha scalato la più alta montagna del mondo: gli 8.848 metri dell’Everest.
Di seguito vi riportiamo il suo racconto dell’impresa:
“Dopo essere arrivati al campo base, a 5.200 metri di altitudine, abbiamo trascorso alcuni giorni per acclimatizzare e prepararci per il trasporto del nostro kit all’ABC (Advanced Base Camp). E’ una scalata lunga e difficile di 20km che porta al campo base a 6.400 metri. Il tempo instabile ci ha costretto a rimanere a 6.400 metri per più di 30 giorni, un periodo lunghissimo che, a causa dei forti venti e delle tempeste, ha quasi reso impossibile l’arrivo alla cima. In quei giorni, molte delle nostre tende sono state distrutte dal tempo o semplicemente sono volate via. Un benvenuto ventoso e nevoso insomma.
Dopo 4 giorni di neve, con cadute in una sola notte di 30-40 cm, ho deciso di portare 2 bottiglie di ossigeno, un paio di guanti di riserva, ½ litro di tea e 3 barrette di müesli.
Non potevamo permetterci di dormire e dopo 2 ore abbiamo raggiunto la cresta nord-est a 8.500 mt sperando che l’ossigeno durasse.
Nevicava ed era ancora molto ventoso, il “primo step” è stato raggiunto senza problemi. Il secondo, a 8.600 mt fu invece raggiunto all’alba. Ho cambiato la mia bottiglia di ossigeno con l’ultima disponibile il che significava che doveva durare fino in cima e per il ritorno!
Per raggiungere il “terzo step”, l’ultimo ostacolo prima della cima, abbiamo duramente lottato. Dopo delle deviazioni abbiamo impiegato 30-40 minuti prima di ritrovarci di fronte alla cima. Ci ha sorpreso la temperatura mite di -15 gradi e l’assenza di vento.
In cima. Una sensazione indescrivibile! sfortunatamente lo strato di nuvole era molto spesso e pertanto non abbiamo potuto godere dello spettacolo a 360°, ma in quel momento non mi interessava molto! Ero incantato e felice. Non c’era spazio per altri sentimenti. Mezz’ora dopo abbiamo ripreso la discesa che era cruciale e dovevamo compiere in meno tempo possibile. Abbiamo semplicemente camminato senza l’uso di corda doppia. Poi, ho dovuto affrontare la parte meno bella della spedizione: lungo la cresta c’erano dei corpi che durante la salita al buio non aveva notato. Durante il giorno purtroppo con la luce non c’era modo di evitare il triste scenario.
Portare tutto giù nuovamente. Tornati al Campo 3, ad 8.300 mt, abbiamo dovuto preparare il tutto e scendere al campo 2 a 7.700 mt.
La tempesta e vento da bufera non ci ha facilitato la discesa. Finalmente, alle ore 16:30 abbiamo raggiunto la nostra tenda. Ero completamente esausto ed ho provato un senso di euforia. L’arrivo all’Advanced Base Camp era piuttosto impegnativo poichè dovevamo riportare giù tutto ciò che era stato portato su. Il mio zaino pesava 30 kg.
Lungo la discesa ho avuto un’altra esperienza speciale. Ad un tratto ho visto un buco nella neve. Dopo averlo visionato da vicino, ho notato che uno sherpa era incastrato in un crepaccio. E’ caduto ma il suo zaino pesante ha impedito che scivolasse ulteriormente e molto probabilmente gli ha salvato la vita. Dal momento che ero solo ho dovuto raccogliere tutte le mie energie per tirarlo fuori. Abbiamo proseguito poi la discesa legati tra noi e abbiamo raggiunto l’Advanced Base Camp in modo sicuro.
Statistiche: ho impiegato 8 ore dal Camp 3 (8,300 mt) alla cima del Monte Everest (8.848 mt) e 3 ore e mezza per scendere al Camp 3. Ho raggiunto il summit il giorno 24 maggio alle 9:40 (orario di Nepal). Abbiamo scalato la cresta nord-est sulla parte Tibetiana. La spedizione è durata dal 1 aprile al 31 maggio 2010.
Base Camp : 5,200 mt – ABC 6,400 mt – Camp 1 7,050 mt – Camp 2 7,700 mt. – Camp 3 8,300 mt.
Leggi la scheda di presentazione di Lowa.
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