“La prima gara dell’anno è sempre un test per la preparazione e per l’allenamento fatto nei mesi precedenti, non si sa di preciso quanto si è in forma e quanto lo sono le avversarie, di certo prima della gara in Corea sapevo solo di essermi allenata molto. Arrivata dopo tante ore di volo ed di autobus e con pochissime ore di sonno, sia in qualifica che in semifinale ho potuto constatare che ero tra le prime, e ho capito che saremmo state in quattro, la Coreana, le due Russe ed io, a lottare per la vittoria della prima tappa di Coppa del Mondo di arrampicata su ghiaccio, valevole anche come Mondiale.
In finale c’era una via di resistenza con un movimento lungo per arrivare al Top; sono riuscita a dare tutto, ad arrivare in cima ed a battere la Russa Gallyamova di 40 secondi, aggiudicandomi cosi il mio terzo mondiale consecutivo. La prima vittoria nel 2009 è arrivata un po’ come sorpresa, la seconda del 2011 è stata una conferma e questa, devo dire che mi ha lasciato senza parole: sono semplicemente contenta.
La seconda tappa di Coppa del Mondo che si è svolta questo fine settimana a Saas Fee, che è una delle mie gare preferite, per l’ambiente particolare con la struttura di ghiaccio all’interno di un parcheggio multipiano.
Ero in testa in qualifica, seconda in semifinale per un movimento in più fatto dalla Russa Maria Tolokonina e sulla via lunghissima, tracciata sulla parte nuova della struttura siamo arrivate entrambe ad una presa dal top. Quindi mi sono piazzata al secondo posto per un soffio! Sono però contenta della mia scalata e adesso si guarda già in avanti, alla gara di casa a Rabenstein in Val Passiria, che si svolgerà il prossimo fine settimana; chissà se anche li i tracciatori inseriranno i passaggi lunghissimi che abbiamo trovato nelle altre due gare? Di sicuro il livello cresce di anno in anno, e le vie sono sempre più dure, vengono tracciate alternando passaggi molto tecnici a quelli di pompa quasi di boulder, che fino ad ora erano riservati agli uomini.
Ora vado ad allenarmi, meglio mantenere il più possibile la forma; ci vediamo a Rabenstein!
Angelika Rainer
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