Giovedì 5 maggio sono stato invitato nella scuola di Fondo, dove lavora part-time Roberto Daz, la guida alpina che da più di vent’anni mi accompagna nelle mie spedizioni alpinistiche in giro per il mondo.
Ho portato con me il nuovo film, dal titolo “Eccezionale normalità”, presentato qualche giorno prima al Film Festival della montagna di Trento, che, con mia grande soddisfazione, ha ottenuto un buon apprezzamento da parte del pubblico.
Dopo una prima introduzione, in cui ho raccontato ai ragazzi la storia dell’incidente che mi ha reso disabile, abbiamo guardato insieme il filmato. Gli studenti sono rimasti molto colpiti e affascinati dalle immagini e da tutto quello che riesco a compiere in montagna; questo ha scatenato in loro un enorme curiosità con numerosissime domande su temi diversi come: i sacrifici che si devono compiere per ottenere tali risultati, l’intensità degli allenamenti, o su come abbia superato la disabilità dal punto di vista fisico e psicologico.
Questo incontro è stato anche una bella occasione per parlare del grande valore dell’amicizia e a tale proposito molte domande sono state fatte al mio amico Roberto.
Anche a Fondo, come spesso accade nelle altre scuole, mi è stato chiesto di poter far vedere loro l’arto artificiale. I ragazzi in questo modo possono rendersi veramente conto di come è fatta una protesi e di come si può deambulare pur non avendo una gamba propria. Sono felicissimo di quest’ultima conferenza visto il grande interesse da parte di tutti e sono sicuro che i ragazzi abbiano capito che non ci si deve fermare davanti alle difficoltà quotidiane ma reagire e superare gli ostacoli che si incontrano nella vita.
Per quanto riguarda gli allenamenti, continuo ad andare in bicicletta a giorni alterni e faccio alcune uscite in media montagna (2000 /2300 slm) ora che la neve comincia a sciogliersi. Sopra ai 2300 m, salvo alcune coste ben esposte al sole, la neve è molle e si sprofonda anche con le stampelle appositamente attrezzate, dunque è meglio evitare lunghi percorsi su questo tipo di terreno per non affaticarsi troppo.
Tre immagini delle mie ultime uscite in montagna…
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