Ieri sera ho presentato Sette Nero al CAI Sampierdarena, insieme al libro Ombre Blu. Il giorno prima ero al gruppo Muntagnin per la medesima conferenza.

Come in qualsiasi diretta accade sempre qualcosa… sciopero dei mezzi pubblici, vento e freddo glaciale, raro in questo periodo, condizionatore che non parte, pc dell’organizzatore che non si accende, proiettore che non comunica col mio pc, e altre cosette…

L’amico Angelo, invece di presentarmi, mi ha chiesto di parlare della mia giornata tipica… quella giornata…

Normalmente la mia mattina parte così…

Molto curioso: come al solito non avevo dormito che due ore, sveglia e rassetto abitazione (tre piani di una casetta fra i “boschi”), bucato a mano , molto, (non funziona la lavatrice), quattro ore di gestione di un azienda di montagna, in pausa lavorazione dei libri e due ore e mezza di riunione con gli editori di Torino. Altre quattro ore di gestione… (marketing, proiezioni, promozioni, magazzino, consulenze, interlocuzione, allestimento, analisi …vendite e pulizie!) Poi conferenza… e lavorazione ai libri (fino alla mattina).

Altre volte però la pausa non la consumo scrivendo…

Un giorno mi alleno a scalare o insegno arrampicata, un altro combatto, un altro ancora pattino o corro o faccio qual’altra attività. Ho la fortuna di conoscere persone molto preparate ed effetto scambi culturali.

Pochi giorni or sono ho avuto il piacere di conoscere Ares, un angelo del ghiaccio.
E prima di lui Ale, un fighter dal cuore gentile e il sorriso sincero.

Ho molta fortuna, posso fare davvero tantissime cose… ovviamente hanno un prezzo, qualcosa che non si può comprare ma solo guadagnare, un millimetro alla volta…

Ho raccontato questo e la serata è andata benissimo. Alle volte mi chiedo perché mi impegno così tanto in video HD quando sarebbero bastate poche parole semplici. Ma forse, per formularle, dovevo prima passare da quest vita.

Come disse Lorenzo Cherubini: “sono un ragazzo fortunato”
Come disse J-AX: “…ma nessun sogno m’è mai stato regalato”

La cosa bella è che tutti siamo un biglietto della lotteria vivente… basta giocare.

In Nirvana Gabriele Salvadores faceva dire ad Abatantuono:
“se riesci a smettere di giocare vuole dire che sei libero”

Io credo sia vero, ma anche il suo contrario.
Se davvero sei libero… inizia a giocare.

Christian Roccati
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