Kurt Albert, vittima domenica scorsa di una caduta da 18 metri di altezza sulla ferrata “Höhenglücksteig” in Baviera, non ce l’ha fatta. Dopo che una prima notizia che ne annunciava la morte era stata smentita dalle autorità sanitarie che lo davano invece in fin di vita, ora putroppo è ufficiale: come dichiarato dai medici dell’ospedale di Erlangen, Kurt Albert è morto ieri alle 20.45 in seguito alle ferite riportate.
Viene a mancare così quello che è stato definito da molti un vero e proprio pioniere dell’arrampicata, e un alpinista dalla forte personalità. Attivo da più di trent’anni e noto per le sue imprese alpinistiche in tutto il mondo, fu l’iniziatore del movimento “Rotpunkt” (punto rosso), con il quale portò lo stile dell’arrampicata libera alle grandi quote (ricordiamo le salite di Eternal Flame alla Nameless Tower e di Royal Flush sul Fitz Roy).
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Kurt Albert lascerà davvero un vuoto incolmabile. Eternal Flame era la materializzazione della nuova era. Leggendo il libro di Tilmann Hepp su Gullich si capisce chiaramente l’importanza di quella via di quell’epoca, di quelle persone.
Kurt Albert non è “definito da molti un vero e proprio pioniere”… Kurt Albert era IL pioniere.
Rotpunkt… la prima etica verticale sportiva. Il suo riflesso direttamente continuo sulla montagna:
Ci mancherai maestro.