Mentre sono ancora bloccati dal maltempo al campo base del Nanga Parbat, Simone Moro e Denis Urubkohanno ricevuto dagli USA la notizia di aver vinto ben due prestigiosi premi: il “Golden Piton”, una sorta di Piolet D’or americano attribuito dalla rivista Climbing, e il premio “Best of The Explorersweb” da parte del sito internet più importante al mondo sull’avventura e l’esplorazione.
La notizia, nel collegamento audio con Andrea Bianchi, diventa l’occasione per commentare il fatto che la prima invernale al Gasherbrum II ha suscitato più interessi favorevoli oltreoceano (vedi anche il premio al Filmfestival di Banff) che in Europa: secondo Simone nel Vecchio Continente – dopo il periodo storico della corsa ai 14 Ottomila – queste spedizioni himalayane estreme sono a torto banalizzate a causa dell'”affollamento” estivo delle vette più famose, mentre non si considerano le oggettive difficoltà di queste stesse spedizioni in condizioni invernali, quando più che i gradi di difficoltà sono i gradi sotto zero, le valanghe e le tormente a rendere queste salite delle vere e proprie imprese.
Nel frattempo, si restringono sempre di più le possibilità per tentare un attacco decisivo alla vetta del Nanga Parbat, nonostante che Simone e Denis siano riusciti a trovare un più sicuro accesso al ghiacciaio, che consente di evitare il pericoloso seracco della Kinshofer: le previsioni di Karl Gabl danno ancora tre giorni di abbondanti nevicate con venti fortissimi in alta quota.
Intanto i polacchi hanno abbandonato dopo essersi ritirati dal loro C1 dove hanno dovuto lasciare del materiale, mentre è vita difficile anche per le altre spedizioni invernali in corso, in particolare quella russa, che torna a casa registrando due congelati e un morto…
Ascolta il collegamento audio con Simone >
Intervista di Andrea Bianchi
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