LA RAGAZZA. Il 60° libro di Spiro Dalla Porta Xydias

La ragazza, immagine di copertina - Spiro Dalla Porta Xydias

La ragazza – immagine di copertina di Mario Calusa

“La ragazza” – il 60° libro di Spiro Dalla Porta Xydias, presidente del GISM, alpinista accademico e socio onorario del CAI, scrittore e regista di teatro, experience blogger di MountainBlog recentemente insignito del premio Honoris Causa Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” – è un romanzo che non ci conduce in montagna, bensì tra le vicissitudini di giovani universitari nella Trieste della seconda guerra mondiale.

Nella storia del giovane Alois, studente universitario a Trieste e campione di tennis, che trascorre alcuni giorni di vacanza sull’isola di Lussino insieme agli amici, a poche settimane di distanza dalla morte, dopo lunga malattia, della madre, riconosciamo le vicende autobiografiche che Spiro Dalla Porta più volte ha narrato nei suoi libri.

Sono vicende giovanili che ci guidano nell’esplorazione dell’ideale della bellezza femminile, un’ideale che dai primi flirt e dalla sensualità prende le mosse, per arrivare però a sublimare nei concetti di estetica e di amore: la scrittura di Spiro mantiene le sue peculiari caratteristiche di romanticismo e idealismo, ma accelera al momento giusto quando racconta la genuinità e semplicità della psicologia giovanile, fatta di conflitti di identità, di sofferenza per i primi confronti duri con la vita e la morte, ma anche di capacità di sognare e riporre speranza nel futuro.

L’autore torna così a quel suo registro delicato e sensibile che già ci aveva fatto scoprire in altri scritti di amori giovanili e finanche di giochi di bambini, così come a quel suo ideale quasi efebico di donna e compagna di vita, questa volta però con uno sfondo più drammatico, dato dal sentimento della vita che passa, che con la sua bellezza abbaglia l’animo negli attimi di massima lucidità della coscienza, ma che comunque – come nell’ultimo capitolo di questo romanzo breve – non ci esime dal dover assistere al tramonto: quello di una giornata di mare e di bagni con gli amici, quello di un addio ad un amore mai fatto del tutto proprio, quello del declino fisico e della propria stessa vita.
La salvezza, infine, sta proprio nel valore eterno e universale dell’amore.

Andrea Bianchi – MountainBlog.it