Il Mello è il Mello e ogni anno fa storia a sé.
Il tutto è iniziato almeno 10 giorni prima, con l’ossessiva ricerca di previsioni meteo che dessero qualche speranza.
Frasi come “dai che gira..vedrai…”, “mi sembra di aver letto da qualche parte che l’anticiclone…” “ dai…che dovrebbe essere discreto” fino al “non può piovere per sempre” di cinematografica memoria e invece… Acqua!
Dappertutto, tutti i giorni, fino ad oggi compreso, mentre scriviamo di questo bellissimo e umido Melloblocco 2010.
Si, bellissimo perché a dispetto di quel maledetto Giove Pluvio sono stati 5 giorni stupendi, dove ci siamo divertiti, abbiamo visto posti nuovi (Pedeferri! Ma come fai???) e abbiamo anche scalato, tanto che il termine alle attività è stato dato come al solito dalla pelle e dalla pompa. Finiti anche quest’anno e come sempre col sorriso sulle labbra.
Ma andiamo con ordine, dopo un viaggio con i tergicristalli a manetta a far lo slalom tra le bandiere italiane e gli striscioni di benvenuto agli alpini, schivando con perizia tavole imbandite che come sirene ci attiravano a loro siamo arrivati in valle, prima sorpresa un gradito percorso off road causa frana.
Bestiale…in valle non fai tempo a aprire una strada che già nel bosco vicino qualcuno ha pulito qualche masso, se anche i cantieri stradali fossero rapidi come i nostri pulitori…
Giusto, i pulitori. Vabbè che la valle è generosa, che dove ti giri ti giri vedi un blocco, ma è doveroso fare i complimenti a Simone e i suoi ragazzi e a chi da loro una mano. Voto 11.
Arrivati a Filorera come ogni anno le stesse facce, Iris, e tutti i ragazzi dell’organizzazione. Si..piove, ma chissenefrega. Neanche il tempo di montare lo stand che nel prato del centro polifunzionale si ammassano 100-200-300 persone. Il Mello è il Mello anche con la pioggia.
Tante facce nuove, tante facce già viste, tanti amici e inizia il rodeo delle serate e degli eventi di contorno. Philippe con la sua bella serata, che ogni volta ci stupisce è una forza ‘sto ragazzo! C’è Nicolas musicista e scalatore, sua una delle più belle serate di alpinismo che avessimo mai visto, musicista come il nostro Said…spettacolare la loro jam-session con il poliedrico Dj (in questo caso) Lafouche.
Arrivano anche i ragazzi di Core, Cody, Michele, Kilian e poi Jorg, Johanna…si perché al Mello non sei il sig. Fischhuber che vince coppe del mondo a ripetizione, sei Kilian e se capita si beve una birra assieme e si parla del più e del meno scoprendo che questi mostri sacri sono dei ragazzi normali, anche se hanno fatto Action Directe. A proposito di AD oltre all’italianissimo Gabriele Moroni, arrivano anche i fratelli Pou, pardon Iker e Eneko, motivatissima coppia basca di Allrounder, che non si fanno certo pregare e si buttano a provare Unità Light ancora prima di disfare le valige. Sempre se di valigie si possa parlare con due così.
Novità del villaggio quest’anno il pannello del riuscitissimo Dyno contest, fionde garantite per tutti.
I giorni passano veloci e il popolo del Mello sviluppa una totale indifferenza all’acqua. Se sia per lo spirito mellico o per quello alcoolico non si sa, ma la festa sui blocchi continua come se nulla fosse.
Si arriva al La Sportiva Party, preceduto dalla proiezione del bellissimo Core e dal gioco “find your Laspo-Blurr Friend” con la formazione delle coppie più improbabili.
Fantastico il Live dei Dirty Deeds, spettacolare Milly De Mori che manco fosse trattenuta da forze invisibili suona fino alle 4 del mattino (o erano le 5?) in una nottata dove i nostri amici atleti hanno dato il meglio di loro. Questa è motivazione!
E i blocchi gara? Bellissimi. Ben distribuiti sia come difficoltà che come stile, sempre umidi ma questo non ha impedito ai nostri atleti di chiuderne parecchi e di provarne addirittura di nuovi, come l’ormai affezionato Adam che giocando, da vero libero arrampicatore, si è messo sulle spalle di papà e ha asciugato alcune prese (almeno lui diceva che c’erano) e stimolato da Simone via a provare l’uscita diretta di Crazy Snake, il risultato una partenza in piedi che da sola vale 8a+.
Alla premiazione c’eravamo tutti, abbiamo visto chi ha tritato più appigli, magari imbarazzato salire sul palco e emozionarsi un po’ o improvvisare uno spogliarello (Mauro, ormai non è più improvvisazione, col tuo fisico potrebbe diventare un lavoro).
Quindi chi ha vinto? Noi. Quelli che nonostante la pioggia siamo andati, ci siamo ritrovati come ogni anno e ci siamo divertiti al massimo.
Arrivederci al Mello 2011 e…chissà di che colore sarà la maglietta?
Per ulteriori informazioni: lasportiva@lasportiva.com
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