Ieri è stata una di quelle giornate davvero dure, dove purtroppo e realisticamente stai rischiando.
Per questa guida ho dovuto accettare dei seri pericoli oggettivi “solo” sei volte su una novantina di uscite relazionate in circa il doppio di ascensioni effettivamente realizzate. Purtroppo devo verificare gli itinerari anche e soprattutto nelle condizioni peggiori, o non sarei corretto quanto a deontologia verso chi acquista i libri.
Quella di ieri dovrebbe esser stata l’ultima “battaglia” aleatoria.
Questa mattina invece dovevo recensire, tra i vari itinerari, un bel sentiero verso un famoso colle. Ciò che mi interessava era verificare la prima parte del percorso, che è utilizzabile per le racchette. La neve copiosa cadeva dal cielo sulla strada e l’asfaltata non sarebbe certo stata pulita per giorni dai mezzi. Nessun rischio per la mia salute, ma la buona probabilità di rimanere bloccato per giorni lassù.
Ed ecco che il cronometro torna di moda…
Era necessario salire e scendere dall’obbiettivo in un tempo utile a non aver problemi con la macchina. Ci sarà una volta in cui potremo davvero riposare, possibilmente prima di ricevere il bel “cappotto di mogano”?
Son salito e sceso al massimo della mia velocità, con il cuore in gola… ma è servito.
Finalmente al villaggio ho impiegato un minuto scarso per montare una catena ed altrettanto per l’altra… e poi via, prima di non poter più fare nulla.
Mi viene in mente la pubblicità delle carte di credito… Non guardo praticamente mai la TV, ma questa la conosco e me la immaginano così: “Ascoltare Enya, mentre fiocca incessantemente da ore, e riesci a tornare a casa godendoti una nevicata colossale… non ha prezzo!”.
Christian Roccati
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