L’antico mestiere del malgaro rivive grazie ad una bella iniziativa del Museo Casa Clautana, in Valcellina. In collaborazione con il Parco Naturale Dolomiti friulane e con il sostegno della Provincia di Pordenone, la Fondazione Crup, la Banca Popolare Friuladria, la Comunità Montana ed il Comune di Claut è stato realizzato il video “In Mónt”, un documentario che racconta la vita di pastori e animali nel periodo dell’alpeggio estivo nelle malghe, fra mungitura, pascoli, lavorazione dei latticini e antiche ritualità.
Il modo attraverso cui si è deciso di proporre la visione del filmato rappresenta una vera novità, che vuole recuperare autenticità e memoria nei vecchi luoghi dell’alpeggio: il video sarà proiettato durante una serie di appuntamenti pressomalghe e rifugi della Valcellina ricchi di valore storico per la vita in montagna.
Quello del malgaro è un mestiere che si perde nel passato delle comunità di montagna ma che ancora oggi viene svolto con passione dalle genti dell’arco alpino. Il Museo Casa Clautana di Claut ha voluto celebrare questa antica attività, che qui viene portata avanti da alcune famiglie del posto, con la realizzazione di un documentario dedicato alla vita dell’alpeggio.
“In mónt”, questo il titolo del filmato, raccoglie una serie di interessanti e suggestive immagini sospese tra passato e presente che narrano i mesi trascorsi dai malgari portando le mucche sui pascoli montani di Claut, Cimolais ed Erto e Casso, “in mónt” appunto, dalla partenza fino al ritorno in paese.
Il documentario rappresenta una sorta di riassunto e di punto d’arrivo di un lavoro pluriennale svolto dal Parco Naturale Dolomiti Friulane, che negli anni novanta ha condotto un’approfondita ricerca sul lavoro in montagna, raccogliendo documenti e fotografie d’epoca, consultando i vecchi capitolati che testimoniano l’esistenza di questa attività fin dalla fine del 1700, intervistando gli anziani che da giovani andavano in malga. Tutto il prezioso materiale recuperato è confluito, grazie ad una brillante proposta del Museo Casa Clautana, che da anni conserva e promuove il patrimonio storico e culturale del paese, in questo documentario curato da Laura Santarossa e Vittorio Turozzi sotto il coordinamento di Antonella Beacco, Teresa Borsatti e Fulvia De Damiani.
Molte delle riprese, realizzate da Edoardo e Vittorio Turozzi, Antonella Beacco, Michele Marcolin per il Circolo Culturale Menocchio, Marianna Corona e Giuseppe Giordani, sono state girate al giorno d’oggi, ma si fondono perfettamente con le vecchie fotografie e le immagini di repertorio che ritraggono malgari al lavoro e mostrano quanto la tradizione del lavoro “in mónt” sia riuscita a mantenersi nei secoli in Valcellina.
Le modalità, gli attrezzi, i mezzi sono cambiati dalle origini del mestiere, le casere sono state ristrutturate e modernizzate, gli alpeggi si sono fortemente ridotti, ma l’antica gestualità è rimasta la stessa di tanti anni fa, quella che si vede nelle immagini in bianco e nero come in quelle a colori. Un recupero della tradizione montana espresso anche dalla volontà di mostrare al pubblico il documentario proprio nei luoghi che racconta, malghe e rifugi della Valcellina che hanno visto passare la storia degli antichi montanari e ne portano ancora le tracce nel presente.
Le proiezioni si terranno venerdì 10 agosto presso Casera Casavento in Val di Giére a Claut alle 20.45, sabato 18 agosto presso Malga Pian Pagnon in Val Cimoliana a Cimolais alle 20.00, venerdì 31 agosto presso Casera Mela in Val Zemola a Erto e Casso alle 20.00.
Tutti sono invitati a prendere parte ad una giornata emozionante, a fare una gita nei luoghi meravigliosi della Valcellina e conoscere un pezzo del suo passato, per incontrare in un video storie di malghe e malgari perché “guardando queste immagini abbiamo ripercorso i passi che per secoli hanno animato le nostre valli, con la speranza che ogni anfratto riporti ancora l’eco dei campanacci”.
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