A MARCELLO SANGUINETI NON MANCA NULLA PER NON FAR RIMPIAGERE L’ATTRATTIVA DEI PIU’ GRANDI PROTAGONISTI DELL’ALPINISMO
La seconda serata 2015 della rassegna “A tu per tu con i grandi dello sport”, in programma il 12 marzo prossimo a Bevera di Sirtori (LC), pur ricalcando lo stesso tema alpinistico, si differenzia nettamente dalla precedente per la diversa impostazione e personalità del protagonista che si presenta. Gli appuntamenti di alpinismo non saranno colpiti adesso da un nome come quelli dei personaggi celebrati che, avendo fatto della montagna addirittura il loro riferimento professionale, hanno raggiunto i vertici della notorietà mondiale. Così abbiamo incontrato Ines Papert, la nostra ospite dello scorso febbraio, mentre adesso siamo invece invitati a scoprire una persona che, già emergendo nel campo della scienza, non mancherà di stupirci per la qualità e la quantità impressionante delle cose che riesce a realizzare in montagna.
Marcello Sanguineti, accademico del C.A.I., non ha difficoltà a dichiarare che lui non è un professionista della montagna e che non vive tra i monti, ma anzi nella sua vita professionale, come docente di Ricerca Operativa all’Università di Genova, svolge un lavoro che all’apparenza è quanto di più diverso si possa immaginare rispetto all’alpinismo. Alle prese ogni giorno con gli algoritmi da modellare matematicamente e da sviluppare, in questo stesso lavoro ha tuttavia trovato l’elemento unificante con la sua passione per la montagna: un elemento che per lui si esprime nella irrinunciabile formula di “vagabondare in libertà”.
Libertà nella scelta degli argomenti e dei metodi di ricerca nel lavoro, e libertà di scegliere quale parete scalare, quale itinerario seguire e quale stile utilizzare quando va ad arrampicare: cosa che gli fa concludere che prima di essere un “malato di montagna” è un inguaribile “malato di libertà”. Non può certo essere solo questo a suscitare l’interesse di chi si senta appassionato d’alpinismo, ma per offrire qualcosa di più specifico ricorriamo alle poche parole con cui ci ha parlato del suo approccio alla montagna: “Ho iniziato a frequentare le Alpi da adolescente, con mia madre e mio fratello, nelle valli di Cogne e sulle vette del Gran Paradiso. Il mio alpinismo è iniziato relativamente tardi, intorno ai venticinque anni. Ho vissuto e vivo la montagna in tutte le sue stagioni e in tutti i suoi aspetti: dalle vie classiche a quelle moderne, dalle big wall in artificiale alla libera trad, dal misto alle cascate di ghiaccio e allo scialpinismo, dallo sci di discesa agonistico alle spedizioni sulle grandi catene montuose extraeuropee. Ho scalato un po’ dappertutto: dalle Alpi alle Highlands scozzesi, ai Pirenei alle Montagne Rocciose e alle torri dei deserti, dalle Ande all’Himalaya, ripetendo grandi salite e aprendo nuove vie. Non so perché io frequenti così intensamente la montagna. Non lo so e non me lo chiedo: con gli anni ho capito che, se una cosa mi sembra giusta e mi fa sentir bene, va fatta e basta. Ricercare l’armonia con me stesso è condizione necessaria per essere in armonia con gli altri”.
Non occorrono altre parole per indicare che tipo di persona incontreremo nella serata che, suddivisa in due parti, si introdurrà con una panoramica che abbraccia alpinismo classico, cascate di ghiaccio, vie moderne, scialpinismo, sci ripido, vie trad e spedizioni, il tutto illustrato dalle immagini in dissolvenza, che verranno commentate in diretta per rendere partecipe il pubblico e trasmettere quello che per lui significa la montagna. La seconda parte avrà invece uno svolgimento a tema, con la proiezione di un emozionante filmato di arrampicata trad sull’arenaria USA (Utah, Colorado e Nevada).
È un’occasione da non perdere, e che si imprimerà fortemente nel ricordo, questa che ci viene offerta da df Sport Specialist nell’appuntamento alle ore 20 di giovedì 12 marzo, per conoscere un alpinista che come pochi altri sente, vive e trasmette una passione straordinaria per le montagne: che lui considera le onde della terra. Che ama nello stesso tempo il mare: le cui onde rappresentano le montagne del mare…
MARCELLO SANGUINETI
È nato a Chiavari il 16 gennaio 1968, dove ancora oggi risiede.
Effettua innumerevoli ripetizioni di scalate in Europa e ha preso parte a decine e decine di spedizioni extraeuropee.
Sotto il profilo culturale si è reso protagonista di conferenze, serate e articoli su diverse pubblicazioni di settore.
Rileviamo la sua molteplice attività in Europa che si è svolta per la roccia su Alpi e Dolomiti, oltre che Sardegna, Corsica, Calanques, Verdon, Valais, Montserrat; per ghiaccio e misto su Alpi, Dolomiti e Scozia, per cascate di ghiaccio su Alpi, Dolomiti, Pirenei e Norvegia. Anche sugli Appennini ha effettuato scalate su ghiaccio, misto e cascate di ghiaccio. Inoltre ha praticato sci alpinismo, sci ripido e freeride su Alpi e Appennini.
In campo extraeuropeo l’attività si è svolta in India, Giordania, Perù, Bolivia, Patagonia argentina, Canada, California, Nevada, Utah, Colorado e Wyoming.
Di seguito si ricordano le “prime”:
sulle Alpi per la roccia – Alpi Marittime, Corno Stella, 3050m, parete Sudovest, via Touche La Pierre, invernale; Catena delle Guide, Contrafforte Quota 2710m, parete SudSudest, via Easy Slip, nuova; Contrafforti Sud del Monte Matto, Torre delle Sorprese, via Cercando Bandal, nuova; Delfinato, Oisans, Quota 3597m della Barre des Ècrins, via Follow the Gully, nuova; Alpi Graie, Gran Paradiso, Piantonetto, Becco di Valsoera, 3369m, parete Ovest, via Stairway to Heaven, ripetizione.
Sulle Alpi per ghiaccio e misto – Alpi Graie, Monte Bianco, versante Brenva, Le Rèveil de l’Ours, nuova; Grandes Jorasses, 4208m, parete SudSudest, via Plein Sud, nuova; Aiguille du Peigne, 3318m, versante Nordest, via Fancy of Peckers, nuova.
Sulle Alpi per cascate di ghiaccio – Alpi Pennine, Valpelline, Combe de Faudery, via Misto alla Genovese, nuova; via per un Vasetto di Pesto, nuova.
Sulla Cordillera Real in Bolivia, Huallomen, 5420 m, parete SudEst, via Sognando un 8000, nuova; Illimani, 6438m, traversata integrale da Nord a Sud delle 5 vette: Pico del Indio, 6109m, Pico Norte, 6403m, Pico Central, 6362m, Pico Sur, 6438m, Pico Layca Khollu, 6159m.
Sulla Cordillera Apolobamba sempre in Bolivia, Cavayani, 5700m, versante Est, via Eldorado, nuova; Punta 5550m, parete Sud, via La Luna e il Cavaliere Errante, nuova; Corohuari, 5668m, parete Sudovest, via degli Italiani, nuova.
Mentre fra le scalate classiche più importanti e di eccellente livello al suo attivo si segnalano le imponenti ripetizioni che seguono: in Delfinato, Aiguille Dibona, 3130m, parete Sud, via Visite Obligatoire, Allefroide occidentale, 3954m, parete Nordovest, via Gervasutti-Devies; sulle Alpi Liguri, Cima Scarasson, 2352m, parete Nordest, via diretta; sulle Alpi Apuane, Pizzo d’Uccello, 1781m, parete Nord, via Oppio-Colnaghi; in Sardegna, Punta Giradili, 500m, Supramonte di Baunei, parete Sudovest, via Wolfgang Gullich; sulle Alpi Graie, Monte Bianco, 4810m, pilastro rosso di Brouillard, via Bonatti-Oggioni, pilone Nord del Freney, via Gervasutti-Bollini, Cresta di Peutèrey, integrale, Grandes Jorasses, Punta Walker, 4208m, sperone Walker, via Cassin, parete Est, via Gervasutti, parete Nord, Linceul e cresta des Hirondelles, Picco Gugliermina, 3893m, pilastro Sudovest, via Gervasutti-Boccalatte, Tour des Jorasses, 3813m, parete Sud, via Ètolies Filantes, Pètit Jorasses, 3650m, parete Sud, via Bonatti-Mezaud, Aiguille du Midi, 3842 m, parete Sud, via Rèbuffat, Aiguille de Blaitiere, 3547m, parete Ovest, via Fidel Fiasco, Aiguille du Fou, 3501m, parete Sud, via Americana, Grand Capucin, 3838m, parete Sud, via Elixir d’Astaroth+Le Voyage Selon Gulliver, Mont Blanc du Tacul, 4208m, parete Est, pilier Gervasutti, via Gabarrou-Albinoni, Gran Pilier d’Angle, 4243m, parete Nord, via Bouchard+Boivin/Vallencant, Les Droites, 4000m, parete Nord, via Colton-Brooks, Les Courtes, 3856m, parete Nordest, via degli Svizzeri, Grand Dru, 3754m, parete Nord, couloir Nord de la brèche des Dru, sperone Frendo, Mont Maudit, 4468m, cresta Kuffner; nelle Alpi Pennine, Cervino, 4478m, parete Nord, via Schmidt, cresta dell’Hornli, cresta di Zmutt; nelle Alpi Retiche, Ortles, 3905m, parete Nord, Pizzo Badile, 3308m, parete Nordest, via Cassin, Pizzo Cengalo, 3367m, spigolo SudSudovest, via Vinci, Picco Luigi Amedeo, 2800m, parete Sudest, via Taldo-Nusdeo, Qualido, parete EstSudest, via Magic Line; nelle Alpi dell’Uri, Salbitschijen, 2981m, Westgrat integrale, via Favre-Henchoz; sulle Alpi Bernesi, Eiger 3970 m, parete Nord, via Heckmair; in Dolomiti, Brenta Alta, 2960 m, parete Nordest, via Detassis, Cima Scotoni, 2874m, parete Sudovest, via Lacedelli, Sass d’la Crusc, 2825m, parete Ovest, via Messner, Tofana di Rozes, 2820m, parete SudSudest, pilastro Costantini-Apollonio, Civetta, parete Nordovest, Punta Tissi, 2992m, diedro Philipp-Flamm, Punta Civetta, 2920 m, via Aste, Torre Trieste, 2458m, parete Sud, via Cassin, Torre Venezia, 2337m, parete Sud, direttissima Tissi-Andrich-Bortoli, spigolo Sud, via Andrich, Pale di San Lucano, Spiz di Lagunàz, 2338m, parete Ovest, diedro Casarotto-Radin, Rocchetta Alta di Bosconero, 2412m, spigolo Nordovest, via Strobel, Pale di San Martino, Sass Maor, 2814m, parete Sudest, via Biasin, Tre Cime di Lavaredo, Cima Grande, 2999m, parete Nord, via Hasse-Blander, Marmolada, Punta di Rocca, 3309m, parete Sud, via Vinatzer-Castiglioni+Stenici-Gross, Punta d’Ombretta, 3257m, parete Sud, pilastro Don Quixote; sulle Alpi Giulie, Piccolo Mangart di Coritenza, 2393m, gran diedro Nord, via Cozzolino, Torre della Madre dei Camosci, 2503m, spigolo NordNordest, via Deye-Peters.
Inoltre in campo extraeuropeo ha spazio la seguente attività che indichiamo in modo parziale al fine di dare idea a dimostrazione della sua consistente dimensione: California, Yosemite, El Capitan, 2305m, The Nose; Ande Peruviane, Cordillera Blanca, Alpamayo, 5947m, parete SudSudovest, via Ferrari, Huascaràn Sur, 6768 m, versante Nordovest, Hauscaràn Norte, 6655m, versante Sudovest; Bolivia, Cordillera Real, Condoriri, 5696m, cresta Sudest; Argentina, Patagonia Australe, Fitz Roy, 3405m, sperone Sudovest, via Franco-Argentina, parete Ovest, Supercanaleta, parete Sud, via Californiana, Aguja Standhardt, 2730m, parete Est, via Exocet.
Renato Frigerio
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