Due anni fa Maxut Zhumayev, all’età di 36 anni, ha salito l’ultimo di tutti i quattordici 8000 senza ossigeno, compreso il K2 da lui definito il più difficile.
Zhumayev, un sergente delle Forze Armate della Repubblica del Kazakistan, a quel punto, si è detto: “Che cosa ci sarà per me dopo?”
Quello che ha fatto è stato di fissarsi un nuovo obiettivo: modellare il Club Alpino kazako sulla falsariga dei club alpini europei.
Il Club Alpino kazako ha oggi poco più di tre mesi di vita, ma la cosa non scoraggia Zhumayev. L’alpinista sta infatti lavorando ad un progetto ambizioso: mettere in contatto gli alpinisti in Kazakistan, compresi quelli più anziani che hanno scalato sotto la bandiera della ex Unione Sovietica.
“Vorremmo costituire qualche infrastruttura di montagna tra cui dei campeggi e una rete di rifugi simili a quella presente in America e in Europa”, ha detto Zhumayev. Nel corso dei prossimi tre-cinque anni, l’alpinista vorrebbe – inoltre – creare un associazione di guide di alpinismo dove i giovani alpinisti kazaki possano essere formati. Tra i suoi progetti, anche l’elaborazione di guide di arrampicata, raccolte di informazioni per gli scalatori, e itinerari per i turisti.
Circa il lavoro che lo attende, ha dichiarato, con una risata: “E ‘il mio nuovo Everest”.
Zhumayev ha cercato l’aiuto del Club Alpino Austriaco (sezione Edelweiss), che gli fornirà consigli su come creare e far crescere il club. Nel mese di ottobre è stato firmato l’accordo di cooperazione, in proposito.
La più famosa delle montagne del Kazakistan è il Kan Tengri (7010 metri) che si trova lungo il confine con il Kirghizistan ed è la vetta più alta del paese.
Ispirandosi all’enorme interesse che si è sviluppato attorno alle montagne del Kazakistan e alle migliaia di persone che vi si dirigono ogni fine settimana per le varie attività, Zhumayev sostiene che sia necessaria un ente o un club che rappresenta gli interessi della comunità.
“I Club europei alpini si sono formati molto tempo fa”, ha detto Zhumayev. “Hanno una storia e un sistema che si è sviluppato nel corso di molte generazioni. In Kazakistan, non abbiamo questo know-out”
L’alpinista kazako, Andrey Verkhovod, sostiene che il Kazakistan sia un territorio naturale di montagna di indubbio interesse, ha prodotto alpinisti d’élite, ma il paese manca di infrastrutture che sarebbero di aiuto per gli alpinisti meno esperti, ad esempio l’organizzazione di vie ferrate e percorsi turistici segnalati.
Il parere di Verkhovod: “Questo potrebbe aumentare in modo significativo l’interesse e il coinvolgimento delle persone comuni nei confronti dell’alpinismo”.
Fonte: theuiaa.org
Tags: Alpinismo e Spedizioni, Andrey Verkhovod, club alpini, club alpini europei, Club Alpino kazako, ex Unione Sovietica, experience, Kazakistan, Maxut Zhumayev