La ventiseienne bresciana Nadia Fanchini, ha conquistato uno strameritato argento nella discesa dei Mondiali di sci alpino a Schladming (AUT), in una gara dove ha sognato a lungo di aggiudicarsi quell’oro che manca all’Italia nella specialità dal lontano 1932, quando Paula Wiesinger vinse a Cortina.
Nadia ha dimenticato in un solo colpo l’infinita serie di infortuni che ne hanno pesantemente condizionato la carriera e il negativo piazzamento di qualche giorno fa in supergigante, così come ha messo da parte le uniche tre discese disputate in stagione nelle quali aveva raccolto le briciole. Con una prova superba ha fatto vedere di quale pasta è fatta sotto il profilo tecnico, infliggendo decimi su decimi alla concorrenza fra il secondo intermedio e il traguardo dopo un inizio gara in cui aveva lasciato sul terreno qualche centesimo. Soltanto la francese Marion Rolland, evidentemente a proprio agio sulla Planai visto che i due unici due podi conquistati sinora in carriera in Coppa del mondo erano arrivati proprio sulla pista austriaca nel 2012, è stata in grado di sopravanzarla di 16 preziosi centesimi.
Ma mai come stavolta il colore della medaglia passa in secondo piano, dal bronzo del 2009 a Val d’Isère all’argento di Schladming sono passati quattro anni di sofferenze, questi due podi chiudono un cerchio e aprono nuove prospettive per il futuro. Ciò che conta è che l’Italia e lo sci mondiale hanno ritrovato una campionessa dimostratasi più forte della sfortuna. Completa il podio la tedesca Maria Riesch-Hoefl, per la seconda volta a medaglia dopo l’oro nella supercombinata.
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