Per più di vent’anni il Monte Bianco ha voluto dire per me la realizzazione di tanti progetti alpinistici. Eppure,oggi, attraverso la riviviscenza, non ripercorro i momenti più belli delle mie salite ma rivivo le emozioni di quel bambino che viveva ai suoi piedi e che correva lontano con la fantasia. Ecco perché l’alpinismo non può essere considerato un semplice sport ma soprattutto un fatto ideale e spirituale. Dei gradi, degli “inutili” tempi di salita alla fine non resta nulla. Rimangono invece i momenti più puri e incontaminati di quando si osservava una montagna da un colle, dal fondovalle o dalla finestra di casa. E tutto era magico e irraggiungibile.