Un ciclo di quattro convegni per accendere i riflettori sulle criticità del “sistema appennino” e denunciare la mancanza di politiche forestali adeguate, del pascolo che manteneva le praterie garantendo la biodiversità, della rete produttiva e dell’investimento umano.
L’iniziativa “Le mani sulla montagna”, a partire dal 14 aprile, farà il punto su un indebolimento economico e culturale al quale si aggiungono forme di turismo irrispettose dell’ambiente e di sfruttamento intensivo delle risorse.
Un contesto in cui anche le opportunità rappresentate dalle rinnovabili rischiano, al di fuori di una pianificazione intelligente e del coinvolgimento dei cittadini, di non essere sfruttate al meglio.
Ad aprire il programma, il 14 aprile, sarà il magistrato Donato Ceglie che parlerà di “Ecomafie e crimini ambientali: il ruolo delle istituzioni e della società civile, le risposte giudiziarie” (Foro Boario di Fornovo di Taro), seguirà l’incontro dedicato alle “Cave ofiolitiche a rischio amianto” (21 aprile, Sala consiliare della Comunità montana ovest di Borgo Val di Taro, con rappresentati di Legambiente, Arpa Reggio Emilia e associazione Isde).
“I prelievi di acque minerali in montagna” si svolgerà il 4 maggio nella sala convegni del seminario vescovile di Bedonia, con Renzo Valloni dell’Università di Parma. Chiude il ciclo l’incontro “Energie rinnovabili e ambiente montano: luci e ombre”, il 12 maggio, presso la società di mutuo soccorso Renato Imbriani di Borgo Val di Taro, con rappresenti di Cai – Tam, Università di Parma e Mountain Wilderness.
(Fonte: AdnKronos)
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