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10 Novembre 2015

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MONTE BIANCO (IL REALITY) E IL MONTE BIANCO (4.808 M): la commedia nel teatro dell'assoluto.

Prima puntata del reality “Monte Bianco” e grande discussione tra conoscitori della montagna ed esperti di televisione: ma se guardiamo un po’ più lontano scopriamo qualcosa che c’è sempre stato…

Caterina Balivo e Simone Moro - Fonte: montebianco.rai.it

1784: Jacques Balmat (24 anni, cercatore di cristalli) e Michel Gabriel Paccard (29 anni, medico), entrambi di Chamonix, ne effettuano la prima ascensione, spinti più da motivazioni scientifiche che romantico-alpinistiche: il Monte Bianco (4.808 metri s.l.m.) è lì.

1821 (Compagnie des guides de Chamonix) e 1823 (Società Guide Alpine Courmayeur): ai piedi della montagna più alta d’Europa nascono le prime società di guide al mondo: il Monte Bianco è lì.

1861: un trattato bilaterale tra Italia e Francia, tuttora legalmente valido, indica la cima come frontaliera cioè divisa a metà tra i due Stati, con il confine lungo la cresta, ma ancora questa estate autorità francesi hanno dichiarato di ritenere il rifugio Torino, poco sotto la stazione di arrivo della funivia Skyway, in territorio francese: il Monte Bianco è lì.

1876: prima ascensione invernale, realizzata da Straton, Charlet e Couttet, per i Grand Mulets e la cresta delle Bosses: il Monte Bianco è lì.

1944-45:  sotto bufere di neve in uno degli inverni più rigidi la montagna diventa il campo di battaglia d’Europa più alto in quota, con sanguinosi scontri tra soldati tedeschi e partigiani francesi e italiani al rifugio Torino (3.375 m) e al col du Midi (3.564 m): il Monte Bianco è lì.

1961: tutta l’Italia segue in diretta televisiva la tragedia raccontata ora per ora della cordata di Walter Bonatti e Pierre Mazeaud in ritirata dal tentativo di salita del Pilone Centrale del Freney (versante italiano della montagna), la cronaca è di Emilio Fede, muoiono 4 dei 7 alpinisti della spedizione: il Monte Bianco è lì.

2006: sono ormai 30.000 gli alpinisti che ogni anno raggiungono la vetta, forse troppi, a volte anche inesperti, e Jean-Marc Peillex, sindaco del piccolo comune di Saint-Gervais in Alta Savoia attraverso cui passa la via normale francese per scalare la montagna, propone misure urgenti per regolamentare la salita, numero chiuso o finanche biglietti: il Monte Bianco è lì.

18 settembre 2012: il campione spagnolo Kílian Jornet i Burgada realizza in solitaria la traversata della montagna per la cresta dell’Innominata in 8 ore e 42 minuti: il Monte Bianco è lì.

14 maggio 2013: il francese Mathéo Jacquemoud stabilisce il record di salita e discesa con gli sci da Chamonix in 5 ore e 5 minuti, battendo di 10 minuti il precedente record di Stéphane Brosse e Pierre Gignoux, del 2003: il Monte Bianco è lì.

11 luglio 2013: ancora Kílian Jornet i Burgada stabilisce il record di salita e discesa da Chamonix in 4 ore 57 minuti e 40 secondi, abbassando di 13 minuti il precedente record dello svizzero Pierre-André Gobetche che resisteva da 23 anni: il Monte Bianco è lì.

16 luglio 2015: l’atleta di corsa in montagna Marco De Gasperi batte il record di salita e discesa da Courmayeur segnato nel 1995 da Fabio Meraldi lungo la Via italiana, che parte da Courmayeur e prosegue per il Piton des Italien, 6 ore 45 minuti e 24 secondi contro 6 ore 43 minuti e 52 secondi: il Monte Bianco è lì.

dal 1770 (primo hotel a Chamonix) ad oggi: sono ormai 15 milioni l’anno i turisti che frequentano la regione del massiccio: il Monte Bianco è lì.

23 giugno 2015: il Presidente del Consiglio Matteo Renzi inaugura lo Skyway Monte Bianco, la funivia in 3 stazioni che da Pontal d’Entreves (1300 m) sale a Punta Hellbronner (3.466 m), consentendo a chiunque di arrivare “a un passo” dalle vette più alte del massiccio: il Monte Bianco è lì.

9 novembre 2015: va in onda in prima serata su RAI2 la prima puntata del reality “Montebianco”, in cui sette celebrità del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo, si sfidano in prove di resistenza e abilità contrapposte in cordate di diversi colori assieme ad altrettante guide alpine, la conduzione è della showgirl Caterina Balivo e di Simone Moro, uno dei più forti alpinisti al mondo (tre prime invernali sopra gli 8.000, sullo  Shisha Pangma, sul Makalu e sul Gasherbrum II): il Monte Bianco è sempre lì.

Ecco, con la montagna è opportuno prendere le cose ad una opportuna distanza, soprattutto temporale, oltre che di grandi spazi. Allora ci è più facile coglierne la dimensione che va oltre: oltre le mille vicende umane che vi si avvicendano intorno, sotto, sui fianchi e in cima, dal romanticismo della conquista di vetta a rischio della vita all’esplorazione scientifica, dal turismo al record sportivo, da chi vi muore in guerra a chi vi muore per inesperienza o solo per sfortuna.

Per arrivare a chi infine, vi inscena un gioco fatto di finzioni e gare più o meno divertenti pensate per “intrattenere” un vasto pubblico, e che stranamente si chiamano “reality” come a voler alludere che stanno raccontando “esperienze vere”.
Sono già molte le discussioni tra i conoscitori della montagna e gli esperti di comunicazione televisiva, tra i difensori della purezza e le menti aperte a tutto, ma ve ne daremo conto in un altro post: per noi l’importante è che non si dica che questo è alpinismo, o che se ne possa trarre un insegnamento su cosa sia la montagna o l’andare in montagna. Vi invitiamo piuttosto ad estendere lo sguardo su orizzonti più ampi, per cogliere la grandezza imperturbabile della montagna (e della Natura in generale), che da sempre è il teatro dell’assoluto in cui va in scena la commedia (relativa) dell’uomo.

Andrea Bianchi – MountainBlog.it

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