A volte mi ritrovo quasi per magia in qualche posto, su qualche montagna che non conosco, in qualche luogo che non ho mai pensato di visitare e nel quale non ho mai immaginato di scalare.
La via è facile ma molto bella e la cosa più importante, più particolare è che siamo al cospetto dell’imponente massiccio del Monte Rosa, anche se il nostro pilastro a confronto non è che un paracarro. Stamattina il tempo è meraviglioso e la temperatura non è assolutamente quella dei 3000 m. Mentre la montagna si sta svelando nella sua realtà, pesanti nuvoloni arrivano dalla pianura e la temperatura si abbassa; ora riconosco le grandi Alpi.
La scalata non è un problema e la compagnia è buona e qualificata; il mio amico Fabio Jacchini e il suo possente compare mi fanno sentire in una botte di ferro, conoscono molto bene la zona ed in ogni caso con loro non ho nessuna preoccupazione.
I tiri di corda si susseguono su un granito veramente meraviglioso ed in vetta un vento gelido ci fa assaporare il gusto della cima. Io sono abituato alle linee dolomitiche che da un certo punto di vista sono più severe, più dritte e strapiombanti; qui le montagne sono molto più dolci però l’ambiente enorme incute un grande rispetto. Scendiamo le lisce laste granitiche della cima fra le nebbie, il silenzio e quasi irreale, l’ambiente grandioso…questo mondo mi fa sentire piccolo.
Manrico Dell’Agnola – Fabio Jacchini – Andrea Peron
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