Un’impresa a quota 6.400. In Himalaya, sul Tengkangpoche, dove lo scorso anno Svetlana Gutsalo e Alexey Gorbatenkov non avevano fatto ritorno, venerdì Simone Moro ha recuperato la salma di Alexey con la collaborazione del pilota trentino Piergiorgio Rosati.
«Abbiamo affrontato enormi difficoltà sia sul piano tecnico che umano – spiega lo scalatore che si trova in Nepal per tentare la traversata Everest-Lhotse – un hovering (il volo a punto fisso, ndr) a quella quota e a un metro dalla parete non lo aveva mai tentato nessuno: Piergiorgio ha dovuto alleggerire il più possibile il mezzo quindi, dopo la partenza da Lukla, una volta arrivati alla base della parete, mi sono agganciato al cavo e in pochi minuti abbiamo raggiunto il punto in cui si trovava la tenda: ho fissato velocissimamente uno spit e quindi mi sono sganciato dalla long line».
Moro si è trovato di fronte alla richiesta proveniente da alcuni ucraini giunti in Himalaya per recuperare i corpi dei due alpinisti:«Ne abbiamo trovato solo uno – aggiunge lo scalatore bergamasco – l’impressione è che la compagna sia precipitata.
Per approfondimenti: www.ecodibergamo.it
Tags: action, Alexey Gorbatenkov, Alpinismo e Spedizioni, Everest Lhotse, Himalaya, Piergiorgio Rosati, recupero caduti, Simone Moro, Svetlana Gutsalo, Tengkangpoche