Oggi, dopo più di 80 giorni sulla nona montagna più alta del mondo, Simone Moro insieme allo spagnolo Alex Txikon e al pakistano Ali Sadpara, ha raggiunto la vetta del Nanga Parbat attraverso la via Kinshofer. L’impresa, compiuta in invernale, rappresenta un nuovo, incredibile capitolo nella storia dell’alpinismo ed è la quarta vetta in invernale di un 8.000 conquistata da Simone Moro dopo lo Shisha Pangma (8027m), il Makalu (8463m) e il Gasherbrum II (8035m).
Moro, Txikon, Sadpara e la loro compagna di spedizione Tamara Lunger (fermatasi poco sotto la cima), stanno bene e sono appena giunti al Campo 4, dove trascorreranno la notte.
Txikon ha commentato sulla sua pagina facebook la contentezza e soddisfazione per l’impresa, dichiarando che oggi è stata una giornata “molto dura e lunga” e spiegando che il trapezio sommitale si è rivelato più ripido e ghiacciato del previsto.
Intanto, per un errore di posizionamento del gps, è già polemica sulla salita, contestata da Pakistan Explorer su Facebook .
Spiega Alessandro Filippini sul blog de La Gazzetta dello Sport:
“La polemica è basata su un montaggio fotografico che ricostruisce pari pari e più elegantemente il disguido che abbiamo già spiegato in precedenza e che è dovuto all’errato posizionamento del simbolino della vetta nella mappa utilizzata dal gps con cui abbiamo potuto seguire la salita di Alex Txicon e compagni. Il simbolino della vetta era spostato esattamente di 100 metri a Sud degli effettivi 8126 metri del Nanga Parbat e per questo avevamo pensato che gli alpinisti fossero giunti in cresta più a Nord del loro obiettivo. Il sito Pakistan Explorer in questa foto ha messo il suo segnalino sulla vera vetta e poi ha messo a 100 metri lineari di distanza il segnalino che indicherebbe la posizione realmente raggiunta dagli alpinisti sulla cresta. Basta effettuare la correzione che abbiamo indicato e risulterà che Txicon, Ali e Moro erano proprio a quota 8126.”
Segnaliamo che il racconto completo dell’impresa compiuta da Simone Moro sarà disponibile da marzo sul sito www.thenorthfacejournal.com.
Simonetta Quirtano