Da che parte comincio, mi sono chiesto. Dura pubblicare il primo vero post. Come il primo disco. Magari poi è più difficile ripetersi. Ma quello, al limite, è un problema successivo. Rimane il primo punto: pubblicare il primo (vero) post. NonsoloAdams, ho pensato… Così, tuttoattaccato. Si dice biancoenero, paesaggio, montagne, prati e boschi e grande e medio formato, nuvole, alberi, cascate; stampe bellissime, impeccabili, soggetti esposti alla perfezione, neri profondissimi e mai impastati, bianchi luminosi e mai sovraesposti e in mezzo diecimila tonalità di grigi – Digitale, ne hai da pedalare… – e tutti pensano ad Adams, dico; e giustamente. Tutti parlano del mito, poi la porta si chiude nuovamente e più nulla. Come se il mondo in B+W di montagna, di paesaggio, di boschi e di foglie fosse solo Ansel Adams. Per tutte le cascate dello Yosemite: sia chiaro che è ovvio che si! Zio Anselmo ha segnato un’epoca e una strada che tutti i bianconeristi (appena) arrivati dal mondo del colore percorrono, a volte sperando (in modo illusorio) in una superficiale imitazione, a volte – giudiziosamente – sprofondando nello studio e nelle foto e nelle storie di Ansel per capirne e/o carpirne i segreti o perlomeno capire il suo modo di “pensare in biancoenero” (continua a leggere sul blog di Alberto Bregani).
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