Nel paesaggio inconfondibile del Lazio etrusco, il Parco Naturale Marturanum comprende un insieme di forre scavate da torrenti nei pianeggianti tavolati di tufo e colli argillosi. Ricade interamente nel Comune di Barbarano Romano in un’area collinare tra i monti della Tolfa e i rilievi che circondano il lago di Vico.
Grazie alla scarsa antropizzazione e alla morfologia dei luoghi è una zona in parte selvaggia, dov’è emozionante scoprire le tracce del passaggio degli animali o esplorare ambienti solitari ammantati da una vegetazione lussureggiante.
Il territorio del parco si compone di due paesaggi alquanto diversi tra loro. Il primo è rappresentato nell’area cosiddetta del Quarto, nel settore meridionale. Qui si estendono colline arrotondate costituite da flysch, una roccia sedimentaria ricca in argilla e perciò con suoli inadatti alle coltivazioni.
Boschi di caducifoglie e pascoli ricchi di arbusti spinosi sono gli ambienti dove si muovono allo stato brado le vacche maremmane. L’altro paesaggio ancor più caratteristico del Parco è quello dei Valloni, forre scavate nel tufo dai corsi d’acqua – il Biedano e i suoi affluenti – nel settore settentrionale dell’Area Protetta.
Per quanto riguarda la fauna del Parco, l’ambiente più caratteristico, quello delle forre tufacee, è solcato da corsi d’acqua ancora abbastanza puliti per consentire la presenza di specie esigenti come il gambero e il granchio di fiume. Tra gli uccelli, frequentano i piccoli canyon del Parco di Marturanum, il falco pellegrino e il martin pescatore, mentre nei boschi si riproducono il picchio rosso minore, lo sparviere e la cincia bigia.
Il programma di questa escursione nel Lazio etrusco, proposta dall’Associazione Four Seasons, sotto la guida di Daniela Boccassino, prevede quanto segue.
Tra Barbarano Romano e Blera il fiume Biedano ha scavato la forra più spettacolare dell’Alto Lazio etrusco. Ai suoi due estremi le pareti di tufo raggiungono i 50-60 metri di altezza, mentre nella parte centrale , che si svolge in un ambiente naturale incantevole, decisamente integro e selvaggio, sbarramenti, dighe e vecchie mole permetteranno di muoversi all’esplorazione del letto del fiume.
Nel percorso ad anello si passerà anche nella tagliata del Calatore delle Cerquete, una delle più caratteristiche del parco, che, giunti sul pianoro sovrastante, offre un bellissimo panorama sulle gole. Dai pianori che circondano la gola ci si sposterà per prati, pascoli e boschetti fino a raggiungere l’abitato di Blera dove si tornerà a scendere lungo il corso del Biedano, passando sotto l’antico ponte romano ad arco, detto “del Diavolo”. Dal ponte si procederà tutto il corso del fiume, guadandolo dove necessario, fino a tornare al punto di partenza ai piedi di Barbarano Romano.
La meta dell’escursione, Le gole del fiume Biedano, richiede un tour della durata di 5/6 ore.
La guida Daniela Boccassino consiglia di portare scarponcini da trekking alti e possibilmente impermeabili per alcuni guadi che si affettueranno, abbigliamento comodo e caldo adatto alla stagione, k-way, acqua (almeno 1 l)
Curiosità:
Nel Parco Naturale Marturanum vive la salamandrina dagli occhiali, un piccolo anfibio lungo circa 10 cm presente solo sull’Appennino. Deve il suo nome alla macchia chiara che congiunge gli occhi, ben visibile quando si osserva l’animale dall’alto, mentre il resto del dorso è nerastro.
La data di partenza è fissata per il 27-01-2013
Dislivello: 220 m
Lunghezza: 12 km
Profilo itinerario: anello
Info: www.viagginaturaecultura.it/
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