Un passo dopo l’altro; sentiero, bosco, attacco, cengia di partenza.
Ancora una volta all’attacco. Detto così sembro un samurai, fortunatamente parlo di pareti.
Vado io… no vai tu? Di norma parto sempre, ma sta volta va lui. Strano ma va bene.
Primo tiro non banale, poi tocca a me, danzo sul secondo e via. Danzo sul secondo? …tiro! Ma sembra parli di atletica.
Questa roccia da tutte le altre parti la considereremmo della peggior specie, ma qui sappiamo esser normale, e ci siamo venuti sapendolo… quindi niente lamentele. Tocca di nuovo a lui, sale, mi tira giù di tutto, ma ci sta, è in piena lotta.
Mi appiattisco contro il primo tettino, evito molte pietre. Lui attacca il tetto, non passa. Riprova e niente. Prende una fettuccia, attacca di nuovo, la usa al lancio, sbaglia, si incarognisce e passa in libera.
Recupera la corda e giù altre pietre. Una, grossa come un ferro da stiro, mi prende in piena testa, ma ho il casco.
Mi stordisce di brutto, ma tutto ok. Se mi mi avesse centrato in qualsiasi altro posto avrebbe fatto danni.
Salgo e raggiungo il compare: quanto è bello sto tiro. Nel tetto passo a ritmo di tango, dato che adoro gli strapiombi. Giunto in sosta continuo.. due chiodi e un ristabilimento delicato. Ci penso un secondo e poi parto… ho lasciato il cellulare acceso, stranissimamente, e proprio in quel momento parte la mia suoneria rock… sembra la scena di un film in cui un attore è nel momento di azione adrenalinica e la colonna sonora fa il suo lavoro.
Dopo poco la via si fa semplice e non ci sono più chiodi né è possibile metterceli… vado una ventina di metri e raggiungo un buon punto; il compagno segue oramai provato. Ci fermiamo al colle fra le due vette… quasi al tramonto.
Scrivo a chi mi sta pensando. Trasgredisco alla regola; non dovrei perché chi sta a casa, o chi per essa, è poi in pensiero. Ed infatti così accade. Scendiamo, e il gigante buono si riprende. Birra veloce nel paese degli esploratori e ritorno.
In breve sono a casa, stranamente nessun milione di km,al contrario del solito.
Casetta tra i boschi pulita e in ordine: sta mattina me la sono sistemata. (E musica dei queen che echeggia tra i boschi…)
Eh si questa mattina doppio rito… tolto dalla scrivania le scartoffie dell’ultimo libro consegnato e inserito nella libreria l’ultima opera stampata…
Ed ora? -Beh… un po’ di lavoro, poi si vedrà, la penna sfrigola!